Milano è uno dei capoluoghi italiani più affollati sia in età moderna che in età antica. Questa città infatti nasce intorno al VI secolo a.C. fondata da una tribù celtica. Successivamente i romani, nel 222 a.C., la fecero propria. Milano ha quindi vissute numerose epoche che l’hanno resa partecipe, inevitabilmente, di vicende molto singolari.
Milano, i luoghi del mistero
La prima cosa che deve essere citata, anche se è la meno inquietante, è l’origine del simbolo araldico della città stessa. Il simbolo di Milano è infatti il biscione (in dialetto milanese, el bisson) e sta a rappresentare la casata nobiliare dei Visconti. Questa famiglia decise di fare questo simbolo proprio grazie ad una leggenda che parla di un drago. La storia è ambientata in epoca medievale e descrive la presenza di un drago, il cui nome era Tarantaso, nei pressi di una grotta nel lago Gerundo. La bestia soleva cibarsi di bambini e il suo fiato terribilmente puzzolente veniva considerato la causa della febbre gialla. La leggenda termina con la sconfitta del drago grazie all’abilità e al coraggio di Uberto Visconti, che tra migliaia, fu l’unico a vincerlo. Da quel momento quindi decise di forgiare il suo stemma con la figura del biscione che tiene in bocca un bambino.
San Pietro Martire e la Piazza di Sant’Eustorgio
Porta Ticinese è una zona molto frequentata e, almeno una volta, chiunque ha percorso Via Santa Croce sulla quale si affaccia la Piazza di Sant’Eustorgio. Questa piazzetta situata nel fulcro della città nasconde un dettaglio molto spaventoso. Si tratta della statua raffigurante Pietro da Verona, anche conosciuto come San Pietro Martire. Mentre la si guarda si finisce per notare un dettaglio, una spada conficcata nella sua testa. Il motivo per cui è stato rappresentato in questo deriva dal ruolo che ebbe, nel 1250, a Milano. Era infatti un Inquisitore piuttosto famoso sopratutto per la sua crudeltà. Gli abitanti di Milano, esausti delle centinaia di persone che venivano processate, nel 1252 decisero di tendergli un’imboscata. Fu assassinato dai cittadini milanesi con una falcettata alla testa.
Il fantasma di Bernarda Visconti
Bernardina Visconti, figlia illegittima di Bernabò Visconti, era una ragazza molto bella che amava sognare. Bramava infatti l’amore che presto trovò in un cortigiano. Il padre però aveva già deciso cosa avrebbe fatto nella sua vita, ovvero sposare un uomo che detestava. Bernardina quindi insoddisfatta commise un adulterio. Il padre purtroppo lo scoprì e rinchiuse la figlia in una torre fino a farla morire di fame. Prima di esalare l’anima Bernardina aspettò sette lunghissimi mesi. Oggi si racconta che il fantasma di Bernardina vaghi ancora per Milano, e più volte è stata vista nei cortili di Santa Radegonda e le arcate di Porta Nuova.
Antonio Boggia e Via Bagnera
Via Bagnera, vicino a Palazzo Durini, è diventata tristemente famosa grazie ad Antonio Boggia. Quest’uomo, dall’aspetto rispettabile, era in realtà uno spietato serial killer. Conquistava le sue vittime con la scusa di mostrare loro la sua collezione di antiquariato ma poi le uccideva. Tagliò a pezzi decine di persone nel suo scantinato nel’angusta Via Bagnera. Nel 1862 fu poi scoperto ed impiccato grazie alla testimonianza di una vittima che riuscì a fuggire.
San Bernardino alle ossa
Un luogo (da visitare) ma piuttosto spaventoso di Milano è l’ossario della Chiesa di San Bernardino alle ossa di Piazza Santo Stefano. Nella seconda metà del 1200 la struttura era destinata alla cura dei lebbrosi e originariamente comprendeva un cimitero che ospitava le vittime della terribile malattia. Nel 1626 la chiesa fu ampliata e fu anche occupato lo spazio del cimitero. Per non abbandonare le ossa degli antenati crearono un ossario che accolse i resti. Su pareti e dentro teche infatti vi sono ancora i teschi e le ossa di tutti quei defunti. Una cosa però rende ancora più inquietante questo luogo, la leggenda del teschio di una bambina che durante ogni notte del 2 novembre comincia a muoversi invitando le altre ossa a danzare.
Rebecca Romano