Milano, la regina della cocaina: nuovi arresti

La cocaina a Milano:nuovi arresti

Provate a inserire su Google le parole Milano e cocaina. In meno di 0,52 secondi otterrete quasi mezzo milione di risultati. Notizie, interviste, indagini, cronaca: tutto conferma che Milano, ad oggi, è considerata una delle principali zone di smercio di cocaina di tutta Europa.

Due giorni fa una ragazza di Bruxelles è stata fermata a Malpensa: stava trasportando 35 ovuli di cocaina. Oggi, nel milanese, sono stati arrestati 9 albanesi e un italiano. Dopo una lunga indagine i militari del nucleo radiomobile di Legnano (Mi) sono riusciti ad incastrarli. I malviventi sono rei di spacciare grandi dosi di cocaina ed eroina. Nel solo periodo di osservazione questo traffico ha portato loro un guadagno di oltre due milioni di euro. E parliamo di meno di 8 mesi di indagini.

Testimonianze inedite: com’è facile reperire la polvere bianca

Non bisogna essere Sherlock Holmes per raccogliere testimonianze in merito. Basta uscire a Milano, una sera, per trovare consumatori di cocaina e intavolare una discussione. Le zone di spaccio sono ovunque. Dai quartieri periferici, fino alle zone della Milano by night, in Brera o sui Navigli. Tutto avviene quasi alla luce del sole. A giugno di quest’anno è divenuto famoso su YouTube il video di un ragazzo che si buttava nella Darsena urlando “Cocaina”. Certo non sappiamo se quel giovane ne avesse fatto uso, ma che in zona lo spaccio sia selvaggio è cosa nota.

Non abbiamo paura di niente

“Noi non abbiamo paura di niente”: questo mi raccontano Viviana e Stefano, due 17enni (i nomi sono di fantasia) che incontro nella notte milanese.

Tutt’al più cosa possono farci? Niente, siamo minorenni e mica siamo così scemi da andare in giro con la bamba in tasca. La usiamo di volta in volta. Se poi ci beccano la cosa che fa più paura sono i nostri genitori…

Rimango basita dalla loro sfacciataggine, ma ne approfitto per farmi indicare dove e da chi comprano la cocaina. Mi indicano un ragazzo straniero, “ma lui è solo un fattorino”, ci tengono a precisare. Il contatto da cui si servono è italiano al 100%. Ma di certo non scende in piazza. Bisogna avere il numero di telefono, numero che chiaramente cambia di frequente.

Il nome di un filosofo

Non sanno neanche il suo vero nome, lo chiamano con il nome di un filosofo. “Perché è saggio”, dicono ridendo. Riesco a farmi dare il numero. La diffidenza è tanta, ma dico subito di essere una giornalista: mai tentare di rubare a casa dei ladri. Così il filosofo, pur negandomi un incontro di persona, accetta di scambiare con me due parole.

Io non mi espongo per le strade, non mi vedrai mai e non saprai mai chi sono. Per le strade mando i ragazzini, per lo più stranieri. E devono rigare dritto, non è facile gestire tutto. Il mio segreto è che io non mi faccio. Non uso niente. Altrimenti sarei impazzito. Voglio fare soldi e poi chiudere tutto e andare via. Del resto di gente che ci è rimasta sotto ne ho conosciuta tanta e non è la fine che voglio fare. Lo faccio per mio figlio…

Sembra un po’ paradossale, gli faccio notare, dire che lo fa per suo figlio. Non so quanti anni abbia suo figlio, ma di certo i due minorenni che mi hanno dato il suo recapito non saranno tanto diversi. Il filosofo si arrabbia e dopo un saluto veloce, mette giù il telefono. Una settimana dopo aveva già cambiato numero.

Alcuni dati

Del resto non si può pretendere una morale da parte di uno spacciatore di cocaina. Le forze dell’ordine stanno però reagendo. A maggio vi è stata una grande operazione che ha coinvolto corso Como, la via delle discoteche e della movida della Milano da bere. Questo ha portato alla fotosegnalazione di più di 120 giovani sospetti, per lo più stranieri. È questa la nuova strategia dello spaccio: ragazzi giovani, senza nulla da perdere, con indosso meno quantitativo possibile. Così in caso di retata si potrà parlare di uso personale.




Un giro d’affari di 6 miliardi. Un mercato del “lavoro” parallelo e sempre florido. Nel 2016, come dichiarato dal Parlamento, a Milano sono state sequestrate oltre 4 tonnellate di sostanze illecite. Dopo l’hashish la cocaina primeggia. Anche se sta risalendo la classifica l’eroina. Dal 2012 è il dato più allarmante, il che significa che è un mercato in ascesa. Aumentano i consumatori minorenni e, sebbene ancora marginali, hanno fatto il loro pesante ingresso nel mercato milanese anche le pericolosissime droghe sintetiche.

Marta Migliardi

 

 

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