Mikhail Popkov, il serial killer più sanguinario della Russia, è stato condannato al secondo ergastolo. Ha ucciso 77 donne.
56 omicidi commessi tra 1992 e 2007 e lo stupro di 11 donne. Il tribunale di Irkutsk ha condannato Mikhail Popkov, ex poliziotto e serial killer sanguinario, al suo secondo ergastolo. Popkov adescava le sue vittime offrendo loro un passaggio sull’auto della polizia durante le ore notturne, e poi dopo averle uccise le seppelliva nei boschi. Nessun serial killer prima di lui aveva ucciso così tante persone in Russia e nell’ex Unione sovietica. Sconterà il resto della sua condanna a vita nel carcere di massima sicurezza Black Dolphin, alla frontiera con il Kazakistan.
Classe 1964, Mikhail Popkov si è presentato in aula indossando l’uniforme carceraria, e a testa china ha ascoltato il secondo verdetto del processo a suo carico. In carcere Popkov avrebbe ammesso di aver compiuto 59 omicidi, e di molti la polizia non è ancora riuscita a trovare le prove.
Il killer è stato considerato sano di mente e pertanto capace d’intendere e di volere, anche se affetto da un’insana mania omicida con elementi sadici. In un’intervista fornita dallo stesso Popkov al sito russo Meduza nel 2017, il killer spiegò di essere intenzionato a ripulire la città dalla prostituzione. Le sue vittime, tutte donne (eccetto un poliziotto), avevano tra i 16 e i 40 anni.
Le indagini che hanno incastrato Mikhail Popkov
Non fu facile arrivare al colpevole dei numerosi assassini compiuti in Siberia dal 1992 dal cosiddetto Lupo Mannaro, e che poi si scoprì essere la guardia giurata ed ex poliziotto Mikhail Popkov, marito esemplare e padre di famiglia. Decisivi per le indagini sono stati i test del DNA, oltre all’intuizione delle forze dell’ordine che a compiere i delitti potesse essere stato un poliziotto, proprio per l’accuratezza con cui erano state cancellate le tracce dai luoghi in cui erano stati rinvenuti i corpi delle vittime. In un’agghiacciante testimonianza da lui fatta agli inquirenti e riportata da GQ, Popkov aveva ammesso:
“Purtroppo oggi c’è il test del DNA. Io sono nato in un altro secolo. Ora ci sono queste moderne tecnologie, ma all’epoca era diverso. Se non avessero inventato quel test non mi sarei mai seduto di fronte a voi.”
Alice Antonucci