Il nome del neoeletto presidente della camera dei rappresentati degli Stati Uniti è Mike Johnson: un repubblicano dall’orientamento politico ultra conservatore. Figura discutibile e rappresentativa di una politica anti-LGBT. Lo rivela una intervista radiofonica resa pubblica dalla CNN.
Ma chi è Mike Johnson?
Mike Johnson è un politico statunitense, nato a Shreveport nel 1972 e il 25 ottobre 2023 è stato eletto speaker della camera degli stati uniti. Ha studiato giurisprudenza all’Università della Louisiana e intraprese successivamente la carriera da avvocato. A quanto pare non era un volto notissimo all’interno della politica statunitense, tuttavia in questi ultimi anni, anche grazie al legame con Trump, il quale ha espresso apertamente la sua fiducia in Mike Johnson come futuro Presidente della camera dei rappresentanti USA, è riuscito ad arrivare ad una certa notorietà.
Johnson infatti fece parte del team legale di Trump durante gli impeachment del 2019 e del 2021, che hanno portato ad assoluzioni e nel 2020 fu a favore della tesi secondo cui le elezioni che favorirono Biden non furono svolte in maniera del tutto regolare e democratica.
Ruolo politico e immagine
Ora che Mike Johnson è Speaker della camera ha seri compiti e doveri nei confronti dello stato e della popolazione, essendo la camera l’organo che più rappresenta i cittadini all’interno dell’ordinamento statunitense. Molti di questi cittadini però, ci viene da pensare, saranno contrariati nel vedere come loro portavoce, sia una figura che è sempre stata simbolo di una politica anti-LGBT, e che non ha mai avuto remore nel minacciare i diritti ottenuti dalla comunità gay. Diritti ottenuti con sudore, con forza, con passione; diritti ottenuti anche grazie alla vita di molte persone.
Mike Johnson simbolo di una politica anti-LGBT
La CNN ha reso pubblica una intervista radiofonica in cui Mike afferma:
“è tempo di un’onesta conversazione sull’omosessualità. C’è la libertà di cambiare se lo si vuole.”
Johnson si sta riferendo alle terapie di conversione, molto in voga in tutto il mondo fino a qualche decennio fa. Le principali organizzazioni che offrivano questo servizio erano enti di carattere religioso (prevalentemente enti cristiani) e Johnson lavorava proprio con uno di questi, che veniva chiamato Exodus International. Essi ritenevano che si poteva cambiare la sessualità di qualcuno attraverso consulenze “psicologiche” (che di psicologico avevano ben poco, dal momento che queste strutture non erano quasi mai affiancate da psicologici veri e propri) e attraverso la preghiera. Spesso chi si sottoponeva alle terapie di conversione accusava poi seri problemi psicologici, sintomo che queste terapie erano frutto di un costrutto sociale ed eterosessista.
Altre asserzioni degne di note e che accostano Mike Johnson a una politica anti-LGBT sono che “l’omosessualità è qualcosa che fai, non qualcosa che sei”. Ha anche sostenuto che l’omosessualità è innaturale, uno stile di vita pericoloso. Ha sostenuto che il matrimonio gay non è un vero e proprio matrimonio, degradandolo ad un matrimonio interspecie: fra gli uomini e i loro animali domestici. Johnson ha sostenuto che la causa principale della caduta dell’impero romano fu la troppa tolleranza della società romana nei confronti dell’omosessualità. Tuttavia l’impero romano cadde per motivi ben più complessi, come una corruzione dilagante all’interno della politica, le minacce della popolazione barbara e non di meno anche l’avvento del cristianesimo nelle sue implicazioni socio-culturali è ritenuta una della cause della caduta dell’impero romano.
Oggi giorno invece sappiamo che svariate riviste scientifiche sostengono che l’omosessualità sia un fattore del tutto naturale, presente in natura e che contribuisce alla riproduzione in maniera indiretta e non un qualcosa che la minaccia. Da un punto di vista più psicosociologico invece permette di aumentare i legami significativi tra le persone dello stesso sesso, migliorando così il tessuto sociale. Tuttavia su questi temi non dovrebbe essere la scienza a parlare, ma la filosofia e i diritti umani, diritti che si ergono sul concetto di dignità dell’essere umano.
La collaborazione tra Exodus e Alliance Defense Fund
Johnson, collaborava con Exodus tramite Alliance Defense Fund (ora Alliance Defendin Freedom, ADF), un ente di difesa legale conservatore cristiano americano i cui interessi sono mettere fuori legge l’aborto e limitare e/o negare i diritti delle persone LGBT. Collaborarono per creare un evento chiamato “il giorno della verità” in contrapposizione al “il giorno del silenzio”, giorno istituito nelle scuole e dedicato alle vittime di bullismo omotransfobico. Exodus international fu fondata nel 1976 come organizzazione cristiana senza scopo di lucro il cui fine era quello di aiutare le persone che volevano limitare il proprio desiderio omosessuale. Nel 2013 chiuse i battenti.
I diritti gay sono diritti di tutti
Quanto riportato da Mike Johnson è figlio di una retorica patriarcale, che non è conciliabile con la democrazia e con la visione recente di quelli che sono i diritti inviolabili dell’uomo. Ora la politica statunitense ha come Speaker una figura che non è gradita da molti cittadini, soprattutto da quelli appartenenti alla comunità LGBT. Non è un buon segno che cariche governative di così alto rango e prestigio siano ricoperte da personaggi che non ricalcano i valori democratici e i diritti umani. Diritti essenziali per far sì che un individuo possa vivere la propria vita senza sentire la propria dignità lesa. E la dignità delle persone omosessuali è stata lesa più volte nella storia, sotto forme diverse, ma lesa comunque. Non è bastata la seconda guerra mondiale: le persecuzioni nei confronti delle persone LGBT non si sono mai arrestate, ad esempio la Germania dal 1945 al 1955 incarcerò circa 50 mila persone con l’accusa di aver compiuto atti di sodomia. Soltanto intorno agli anni sessanta e settanta e poi negli ultimi decenni la comunità queer è riusciai ad avere riconosciuti quei diritti che sono alla base di una esistenza libera e dignitosa.
Saranno diritti che difficilmente potranno toglierci, poiché sono diritti che riguardano tutti, non solo le persone LGBT. Vedremo nelle prossime settimane se il neoeletto presidente della camera farà dichiarazioni a riguardo o se sarà il silenzio a parlare al suo posto.