Arriva dalla Tunisia la nuova emergenza migratoria per l’Italia
In quella che sembra essere un’estate dai mille volti, nuove crisi migratorie tornano a bussare alle nostre porte ed a riportarci tragicamente alla realtà. Dalle coste tunisine migliaia di donne e uomini tentano una chimerica corsa per la sopravvivenza verso i porti siciliani. Ed il flusso migratorio innesca da subito gravi conseguenze a pioggia. Gli hotspot ed i centri di prima accoglienza hanno raggiunto condizioni insopportabili di sovraffollamento ed è difficile sostenere le misure anticovid previste. Nella giornata di oggi si contano ancora decine, centinaia di migranti tunisini in fuga dai principali centri di accoglienza della nostra penisola.
Conte rompe il silenzio: “Basta sbarchi e via ai rimpatri”
I tumulti all’interno delle strutture d’accoglienza nei pressi di Porto Empedocle rischiano di essere la goccia che fa traboccare il vaso. Nella tribolata situazione economica e sanitaria post-lockdown, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in occasione dell’iniziativa contro la criminalità avvenuta a Cerignola, si è espresso sulla questione migratoria mostrando il pugno di ferro. Il Capo del Governo, ha annunciato di voler fermare gli sbarchi ed accelerare al più presto i rimpatri, glissando di fatto le critiche provienienti da tutta l’opposizione.
Le politiche confuse ed altalenanti di Di Maio e Lamorgese
Nella realtà, di fronte al grande malcontento generale, il governo giallorosso balbetta. Di Maio e la ministra dell’Interno Lamorgese minacciano di chiudere le porte ai migranti tout court. In cambio, il Governo italiano promette vaghi aiuti alla Tunisia ma Di Maio continua a rimandare perché una vera collaborazione da parte della Guardia costiera tunisina non c’è.
Tunisia in crisi, il presidente Kais Saied cerca il dialogo con l’Italia
Il Presidente della Repubblica tunisino Kais Saied, insieme al ministro dell’Interno Hichem Mechichi è andato a far visita ai principali porti, Sfax e Mahdia, da cui partono le traversate illegali. La nuova classe dirigente prende le distanze rispetto ai flussi migratori in corso e denuncia come illegali le partenze clandestine. E’ lecito pensare che, in vista delle prossime elezioni regionali italiane e dell’incarico affidato a Mechichi per formare il nuovo governo tunisino, l’esecutivo giallorosso italiano e la fragile democrazia tunisina stiano muovendosi insieme sul tema dell’immigrazione con una linea dura, all’apparenza, al fine di risalire nei sondaggi, che li vedono in grande difficoltà in questo momento.
L’opposizione italiana, in particolare la Lega di Matteo Salvini torna a cavalcare con durezza la politica migratoria.
Con il Covid o senza, il mosaico post-lockdown sembra più frammentato ed incerto che mai, ma lungo la rotta mediterranea la crisi umanitaria e le richieste di aiuto non daranno nessuna tregua. Su questo filo sottile, tra la sorte dei migranti e la crisi di consenso, Italia e Tunisia si giocano il proprio futuro.
Valerio Caccavale