Migranti, si registra un aumento del 146% di ‘rintracci’ alla frontiera italo-svizzera

frontiera italo-svizzera

L’emergenza migratoria si intensifica lungo la frontiera italo-svizzera, con un notevole aumento del 146% nei “rintracci” di migranti rispetto all’anno precedente, rivelando un’incresciosa sfida che coinvolge entrambi i paesi.

L’emergenza migratoria a Como ha raggiunto proporzioni ineludibili, influenzando anche la frontiera con la Svizzera in modo significativo. Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno italiano aggiornati al 12 agosto, si è registrato un aumento del 146% nei “rintracci” di migranti al confine con la Svizzera rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi “rintracci” corrispondono a fermi e identificazioni di migranti, in particolare nel Canton Ticino, ma anche in misura minore nei cantoni di Vallese e Grigioni.

La situazione è molto differente rispetto ad altre rotte migratorie. La crescita in termini percentuali al confine italo-svizzero è significativamente superiore a quella della frontiera slovena, che evidenzia un aumento del 57%, o quella austriaca in calo del 15% e quella francese in calo del 9%. Questi numeri riflettono il fatto che la Svizzera è diventata parte di un cammino di speranza per coloro che cercano rifugio in Europa settentrionale, piuttosto che il loro punto di destinazione finale.


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Questa dinamica migratoria non è nuova per Como, che ha affrontato situazioni simili già dagli anni ’90 con l’arrivo dei profughi libanesi. Il capoluogo lariano è diventato una tappa importante lungo il cammino di migrazione verso il Nord Europa. La Prefettura di Como ha comunicato dati che evidenziano l’arrivo di oltre 96.000 migranti sulle coste italiane solo nel 2023, numeri che inevitabilmente si riflettono anche sulla frontiera svizzera.

Attualmente, nella provincia di Como, sono ospitati oltre 1.100 migranti in strutture convenzionate, un numero quasi doppio rispetto all’anno scorso. Tuttavia, si stima che ci siano anche migranti invisibili, non registrati ufficialmente. La situazione dei minori non accompagnati è particolarmente preoccupante. Dall’inizio dell’anno si sono registrati oltre 800 “rintracci” di minori non accompagnati al confine con il Canton Ticino. Questo numero mette sotto pressione la città di Como, specialmente perché il Comune e la prefettura hanno avuto difficoltà a trovare strutture adeguate per ospitarli.

Attualmente, il Comune di Como ospita 270 di questi minori, rispetto ai 190 dello scorso anno. Tuttavia, le risorse e le strutture per accoglierli e gestire la loro prima accoglienza sono scarse. Nonostante i tentativi di risposta da parte delle autorità locali, come i bandi del Comune di Como e della prefettura, la situazione rimane critica. La risposta più significativa arriva da iniziative come quella di don Giusto Della Valle, che ha trasformato un oratorio in un centro di accoglienza per i minori respinti dalla Svizzera.

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