Meno entrate illegali e meno paura degli “stranieri”. Stiamo forse uscendo dalla spirale della propaganda?
Nella Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati che si celebra oggi, 18 dicembre, è doveroso fare il punto sulla situazione. Soprattutto se ci rendiamo conto che la nostra percezione del fenomeno dei migranti è un po’ alterata dalla situazione degli sbarchi sulle nostre coste. Spesso fotografata con la lente della propaganda, con l’unico obiettivo di alimentare dibattiti politici e ottenere consenso elettorale. Per troppi mesi questa propaganda ha persino soffocato l’indignazione per le morti in mare, come se la vita umana valesse meno di un voto politico. Solo per citare l’ultimo caso: 7 morti in mare e 20 dispersi dopo un naufragio al largo del Marocco. Con le Ong in difficoltà a causa dei decreti sicurezza.
Ma a proposito di percezione e alterazione della realtà, cominciamo dai dati. Che come sempre sono un’àncora di salvezza.
Qualche dato
Da gennaio a novembre 2019 diminuisce di circa la metà il numero di ingressi illeciti che percorre la rotta migratoria europea che naviga le acque centrali del Mediterraneo (e arriva fino alle coste italiane). In totale, quest’anno ci sono state 125mila entrate illegali in meno nel territorio UE rispetto al 2018 (un calo del 10%). Sono i dati dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, nota come Frontex.
La maggior parte dei migranti che si sposta lungo questa rotta proviene dalla Tunisia, la Costa d’Avorio e il Sudan. In generale diminuisce sensibilmente il numero di arrivi irregolari nel territorio europeo tramite le principali rotte migratorie. Quali sono queste rotte? La rotta migratoria europea che passa per la sponda est del Mediterraneo, la più trafficata d’Europa, registra una riduzione delle entrate irregolari. Frontex ha rilevato 9.700 arrivi nel mese di novembre, in calo del 20% rispetto ad ottobre. La maggior parte dei migranti che approda in Europa dall’Ingresso orientale arriva dall’Afghanistan.
Un crollo significativo si verifica anche nella rotta che conduce alla sponda occidentale del Mediterraneo, la porta d’ingresso d’Europa per i migranti che arrivano principalmente dal Nord Africa, in particolare da Algeria e Marocco. Su questo versante solo 950 ingressi irregolari nel mese di novembre, l’80% in meno rispetto ad ottobre 2019.
Una buona notizia (mediatica)
Per la prima volta dopo anni si rompe la correlazione tra la sovraesposizione mediatica delle notizie sui migranti e l’insicurezza percepita. Lo studio è stato realizzato da “Notizie senza approdo” il settimo rapporto di Carta di Roma, realizzato dall’Osservatorio di Pavia e dall’associazione Carta di Roma (attenta a un’informazione deontologicamente corretta sui fenomeni dell’immigrazione). Sono state analizzate le prime pagine su un campione di cinque quotidiani e le edizioni prime time dei notiziari delle tre reti Rai e Mediaset e il TgLa7. I risultati mostrano che nel 2019 resta una grande e continua attenzione al tema ma vi è un calo di dieci punti dell’insicurezza percepita nei confronti degli “stranieri”. Una percezione che torna ai livelli del biennio 2013-2014, anni che hanno preceduto la grande esposizione mediatica dell’argomento (con conseguente strumentalizzazione).
La Giornata mondiale
La Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati viene istituita dall’Onu nel 2000. La data coincide con l’adozione della Convenzione internazionale sui diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie avvenuta il 18 dicembre 1990. Il fatto che attirò l’interesse del mondo e indusse le Nazioni Unite a preoccuparsi delle condizioni dei lavoratori migranti avvenne nel 1972. In quell’anno, un camion che avrebbe dovuto trasportare macchine da cucire ebbe un incidente sotto il tunnel del Monte Bianco nel quale persero la vita 28 lavoratori originari del Mali. Nascosti nel camion, viaggiavano da giorni verso la Francia alla ricerca di un lavoro e di migliori condizioni di vita.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (United Nations High Commissioner for Refugees – UNHCR) è l’Agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati. Ha sede a Ginevra ed è attualmente guidato dall’italiano Filippo Grandi. L’Agenzia offre loro protezione internazionale e assistenza, cercando di trovare le soluzioni più idonee per migliorare la loro condizione.
Marta Fresolone