Migranti che muoiono per non urtare la sensibilità dell’Europa

Lukašėnka  Migranti che muoiono

E scende giù dal ciel, lento, un dolce canto….
È Natale non soffrire più.

Parliamone ora dei migranti che muoiono per non urtare la sensibilità dell’Europa opulenta.

Un altro migrante è morto nei boschi della Polonia. No non è stato un cacciatore o un poliziotto che l’hanno scambiato per un animale ma il freddo e il gelo.

Poi n’è stato trovato un altro, poi un altro ancora… shhh, silenzio, non si deve sapere…
La strage continua e non c’è pace e tregua per i disperati che si sono trovati senza aiuto al gelo, bloccati senza poter andare né avanti e né indietro.

Da una parte il dittatore Lukashenko che ha usato i migranti per fare pressione sulla Ue e dall’altra la Polonia xenofoba in mano all’estrema destra, in mezzo l’Europa democratica, in grande imbarazzo, che deve fronteggiare un’estrema destra che avanza in tutti i paesi che non vuole i disperati.

Poi, c’è la Chiesa cattolica, non quella integralista polacca che manifesta con l’estrema destra, ma quella di Papa Francesco che ogni giorno difende i migranti e i disperati della terra.

Papa Francesco:

“Davanti alla storia e davanti ai volti di chi emigra non possiamo tacere, non possiamo girarci dall’altra parte. A Cipro come a Lesbo ho potuto guardare negli occhi questa sofferenza. Per favore guardiamo negli occhi gli scartati che incontriamo. Lasciamoci provocare dai visi dei bambini, figli di migranti disperati. Lasciamoci scavare dentro dalla loro sofferenza per reagire alla nostra indifferenza. Guardiamo i loro volti per risvegliarci dal sonno dell’abitudine”.

Intanto in Afghanistan, abbandonato dalla Nato dopo aver giocato per vent’anni ad esportare democrazia, le associazioni umanitarie lanciano l’allarme per milioni di bambini abbandonati a se stessi al freddo al gelo.

Questo è l’appello del direttore Thomas Howells di Save the Children in Afghanistan:

“Il Paese sta affrontando la peggiore crisi alimentare mai registrata e quest’inverno milioni di bambini dormiranno al freddo e affamati”.

Le notizie scioccanti di bambini che muoiono di fame dovrebbero farci vergognare tutti.

Anche in circostanze normali, il rigido inverno afghano è una lotta disperata alla sopravvivenza per molte famiglie, ma quest’anno lo sarà ancora di più.

Migliaia di famiglie vivono in campi per sfollati, dove spesso un telo di plastica è tutto ciò che hanno per proteggersi dalle gelide temperature invernali.

I bambini piccoli che dormono all’aperto in tenda senza vestiti caldi, coperte o riscaldamento, non hanno assolutamente alcuna possibilità di sopravvivere in queste condizioni, con le temperature sotto lo zero. È solo questione di tempo prima che siano vittime di ipotermia, polmonite o, nei casi peggiori, di morte.

Si, mentre i bambini dei grandi paesi capitalisti sognano i regali che riceveranno da Babbo Natale e si abbuferranno di dolci e cioccolato, gli altri bambini sognano un pezzo di pane per riempire il pancino che gorgoglia per la fame.

Mentre le famiglie benestanti affolleranno boutique lussuose, grandi supermarket per comprare, le altre sogneranno di dare un futuro ai loro figli e di avere un tetto dove potersi riscaldare e vivere al caldo.

Per non disturbare i vostri acquisti, pensate che davanti ai vostri occhi -non c’è bisogno di andare lontano-  la Caritas e altre associazioni, anche qui in Italia, sfamano chi ha fame e non sono solo migranti, o clochard, sono anche famiglie, che con il Covid, hanno perso il lavoro e sono diventate povere.

Scegliete di dare a chi ha meno, cinquanta euro non vi impoveriscono, mentre dà da mangiare a chi ha fame, dieci euro al mese da donare alle associazioni umanitarie fanno bene al nostro cuore perché possono salvare la vita di un bambino.

Santina Sconza

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