Ormai non si parla d’altro: Pamela Mastropetro uccisa, mutilata, fatta a pezzi e ritrovata in due trolley, a compiere un tale scempio sarebbe stato Innocent Oseghale, un nigeriano, ma si sospetta la presenza di almeno un altro complice. Come se non bastasse una tragedia sola, due giorni fa, un giovane italiano, Luca Traini, ha aperto il fuoco sugli immigrati in un tentativo di vendetta per la diciottenne. Per lui l’accusa è di strage con l’aggravante razzista. Entrambi questi fatti sono avvenuti a Macerata, cittadina delle Marche che non trova pace. Al centro di questi due eventi ci sono loro: i migranti, persone provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana che da tempo risiedono lì. Finora la convivenza era stata pacifica e tranquilla, ma si temono ritorsioni e rivolte, a causa dei sette feriti vittime della follia di Traini.
La proposta di Berlusconi
Dopo aver polemizzato sulla matrice ideologico-razzista del raid contro gli immigrati, i politici si ritrovano a dover affrontare il problema dei migranti. Tema divenuto ancor più scottante a causa di questi due recenti fatti di cronaca nera e a causa della campagna elettorale. I cittadini italiani non possono fare a meno di chiedersi quali misure intendano prendere i futuri candidati una volta divenuti membri del prossimo governo, dopo le elezioni del 4 marzo.
Intervistato a questo proposito dal Tg5, Silvio Berlusconi ha dichiarato:
“L’immigrazione è una questione urgentissima. Oggi in Italia si contano almeno 630 mila migranti di cui solo il 5%, e cioè 30 mila, ha diritto di restare in quanto rifugiati e cioè fuggiti da guerra e morte. Gli altri 600 mila sono una bomba sociale pronta a esplodere, perché vivono di espedienti e di reati”.
Ciò significa che ci sarebbero almeno 600 mila migranti da mandare via in Italia, un numero non indifferente che per il capo di Forza Italia rappresenta un rischio enorme per la sicurezza. Ma l’Italia da sola non può risolvere questo problema, secondo lui: “Un governo autorevole e ascoltato dovrebbe esigere dalla Unione europea di mettere in campo tutto il peso politico ed economico”. Per Berlusconi servirebbero “trattati con i paesi del Nordafrica per impedire gli imbarchi sulle loro coste [così che] organizzino campi di raccolta, ovviamente controllati dalle organizzazioni internazionali“.
La risposta di Salvini
Dal canto suo Salvini risponde così su La7 a Non è l’arena: “Nell’Italia che ho in testa e ambisco a governare, si rispettano le regole e se non hai il permesso di soggiorno e vivi spacciando droga torni a casa tua in un quarto d’ora. Puoi essere bianco giallo o nero: c’è bisogno di regole“. E poi si cimenta in una digressione storico-sociale:
“Gli italiani non sono razzisti, anche perché i nostri nonni e i nostri padri sono andati in giro per il mondo. Il problema non è l’immigrazione, ma l’immigrazione clandestina, e cioè gli 800 mila migranti che gli ultimi governi hanno fatto sbarcare. Voglio un Paese civile. Stiamo morendo di buonismo e di ipocrisia. Io voglio un’Italia dove si viva e si lavori tranquillamente, dove si faccia la spesa e si prenda un autobus senza pensare che sia un’avventura. Voglio un pò di regole. Chi sbaglia paga. La violenza è sempre da condannare da qualunque parte arrivi, ma ho il dovere di dire agli italiani come cercherò di evitare altri fatti come quelli di Macerata, aumentando le espulsioni, dando più supporto alle forze dell’ordine”
“Chi sbaglia paga?” Peccato che a sbagliare sia stato un italiano che si era pure candidato con la Lega Nord (il suo partito) poco meno di un anno fa. Ma Salvini prontamente ribatte affermando che Luca Traini “era un delinquente. Ci sono in Italia 8 mila comuni, non posso controllare tutti i candidati. Non sono uno psichiatra, noi controlliamo la fedina penale“.
Eh già, lui non è uno psichiatra, ma forse anche lui non farebbe poi così male a farsi dare una controllata ogni tanto, magari da uno proprio bravo che gli spieghi la gravità delle frasi da lui pronunciate in tutti questi anni contro i migranti. Continua così il suo attacco all’immigrazione selvaggia:
“Le prime vittime di un’immigrazione senza controllo sono le donne. A casa mia non entra un uomo che pensa che una donna non ha gli stessi suoi diritti e doveri. Quando c’era la Lega al governo facevamo i respingimenti e l’Ue ci richiamava ma noi difendevamo il nostro Paese. Minniti li ha fatti sbarcare un po’ di meno ma tutti gli ultimi governi hanno portato 800 mila disperati in Italia illudendoli che avrebbero trovato un lavoro e una casa, che non hanno neanche milioni di italiani”.
Ad accomunare la sua posizione con quella di Berlusconi è la volontà di di stipulare “altri trattati con i paesi di origine, affinché siano disposti ad accogliere indietro” quanti sono arrivati qui da noi. E poi non poteva di certo mancare il suo cavallo di battaglia, il suo motto preferito in tema di migranti: “Aiutiamoli, ma a casa loro“, declinato però in una versione un po’ più moderata: è “indispensabile un grande grande Piano Marshall per l’Africa“, a cui devono partecipare anche Usa e Russia, i paesi arabi e l’Estremo oriente, “per far nascere un’economia che assicuri ai nativi posti di lavoro e speranza di benessere“.
Più controllo per l’Italia
Berlusconi va ancora più a fondo, precisando: “occorre che l’Italia, che oggi non conta assolutamente niente, torni a contare come quando al governo c’eravamo noi“. Nel nostro Paese “esiste un problema sicurezza” e la “priorità assoluta è riprendere controllo“. Se il centrodestra andrà al governo verranno messe a disposizione “le risorse per garantire la sicurezza degli italiani“, verrà reintrodotto il “poliziotto di quartiere“ e sarà messa in atto “l’operazione strade sicure“. Insomma, un vero e proprio ritorno al passato, ma non un passato qualunque, bensì quello glorioso dei tempi del Fascismo. A quei tempi sì che si stava bene in Italia: niente migranti, niente elezioni, niente opinione politica, niente oppositori (chi ci provava era ucciso, mandato al confino o imprigionato, mai sentito parlare di Giacomo Matteotti, Carlo Levi e Antonio Gramsci?), squadristi che facevano i “poliziotti di quartiere” con tanto di manganello e olio di ricino, coprifuoco da rispettare. Sì, bisogna riprendere il controllo non per gli italiani, ma sugli italiani: così da renderli di nuovo sudditi asserviti e non più liberi cittadini.
La marcia su Roma l’hanno già organizzata quelli di Forza Nuova (che tra l’altro difendono il gesto di Luca Traini), a quando le nuove Leggi Fascistissime?
Carmen Morello