Microsoft, Anthony Salcito ha dichiarato:
“Il mondo della tecnologia ha trasformato il modo in cui impariamo: le modalità con cui, come esseri umani, condividiamo informazioni e idee, comunichiamo, collaboriamo. I muri dell’insegnamento si sono espansi al di là della classe, per cui gli studenti imparano ovunque e da un più vasto raggio di fonti”.
Da questa affermazione è possibile ricavare l’assunto secondo cui i nuovi approcci tecnologici legati alla formazione non devono essere vissuti come una forma di restrizione o costrizione per la creatività, dell’individuo in generale, e in particolare nella sua fase di crescita, ma al contrario sono strumenti da considerare come un’extension della mente che permettono di rompere gli schemi del pensiero lineare.
Salcito ha continuato affermando:
“Il nostro ruolo non è solo quello di informare gli studenti su come usare la tecnologia per realizzare qualcosa in classe ma anche di fornire loro delle competenze che useranno nel corso della loro vita per entrare nel mercato del lavoro. …Sono stati formati al digitale oltre trentamila docenti”.
Salcito ha portato il suo modo di operare in Italia, ha stretto accordi con il ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Stefania Giannini e con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI). Una sfida che ha l’obiettivo di rendere il nostro Paese un modello in tutta Europa: grazie a un protocollo d’intesa siglato nel maggio del 2015.
L’intervista completa è possibile trovarla sul sito dell’Ansa.