Il dolore più grande di un genitore è quello di sopravvivere al proprio figlio. Ed è ancora più atroce se avviene per un gesto suicida, senza spiegazioni plausibili. Michela Marzano, con il suo romanzo dal titolo “L’amore che mi resta”, edito da Einaudi, affronta senza riserve il tema della perdita e del dolore familiare.
L’amore che mi resta: la trama
Daria è una madre affettuosa, dedita all’educazione dei figli e alla gestione della casa. Andrea, professore universitario, è un padre esigente ma buono. Hanno due figli. Giada è stata adottata. Anni dopo la coppia, non più giovane, riesce a concepire Giacomo, un figlio tutto loro. Daria e Andrea decidono di dire a Gaia la verità, ribadendo il loro amore incondizionato. Gli anni passano. La famiglia Laurenti è una famiglia felice. Ed è proprio in questa cornice idilliaca, che la tragedia si abbatte senza pietà.
Il giorno in cui compie venticinque anni, Giada si toglie la vita ingerendo un quantitativo letale di farmaci. Daria viene sopraffatta dal dolore e dal senso di colpa. Passa a letto un anno intero, quasi incapace di accudire suo figlio e suo marito. Ha perso ogni slancio vitale. Deicide di frequentare un gruppo di genitori che come lei hanno perso un figlio. La cosa dura due mesi, ma non funziona.
Così Daria si fa coraggio e decide di affrontare il lutto. Riporta alla luce i momenti vissuti con sua figlia. Piccoli dettagli riaffiorano nella memoria. Rammenta l’infelicità latente di Giada, che lei come madre si era rifiutata di vedere, e la determinazione di sua figlia nel voler conoscere la madre naturale. Ma intanto riprende ad occuparsi del marito Andrea e del figlio Giacomo, senza smettere di seguire le tracce di Giada. Un giorno scopre il movente del terribile gesto. Sua figlia si è uccisa perché si sentiva incompleta. L’abbandono della madre naturale era un buco nero che le divorava l’anima. Così Daria riprenderà le ricerche della donna, aiutandosi a superare il dolore, e a raggiungere quell’accettazione del lutto, che è un dovere dei vivi.
L’amore che mi resta: i temi
Il libro di Michela Marzano è il viaggio senza sconti nel disfacimento personale che solo la perdita di un figlio può generare. La sua scrittura s’impegna a descrivere il dramma psicologico vissuto da ogni singolo membro della famiglia Laurenti.
Le attenzioni di Michela Marzano sono rivolte non solo alla madre afflitta dal dolore, figura centrale attorno al quale ruota una tragedia familiare di tale proporzioni. Ma anche alla figura paterna, che si sacrifica trasformandosi in un badante pur di riportare alla vita sua moglie. E alla figura del figlio, rimasto solo senza la sua amata sorella, anche lui come la madre pervaso da una forza paralizzante.
Il percorso della famiglia Laurenti verso la salvezza, che significa arrivare a dare un senso a ciò che sembra così tanto inspiegabile da apparire orribile, è descritto da Michela Marzano con estrema chiarezza. Temi e pensieri complessi, che riguardano il senso della vita, dell’amore e della morte, trovano voce nella sua scrittura chiara e accessibile.
L’amore che mi resta è un viaggio nel buio dei cuori che hanno sofferto la perdita di un caro. E’ un’indagine sul dolore della separazione e sulla ricerca del senso difronte all’assurdità della morte. Un romanzo coraggioso, che senza ricorrere a facili pietismi, scandaglia in profondità ciò che resta dopo la tragedia.
Michele Lamonaca