L’ex presidente dell’Uefa Michel Platini è interrogato in queste ore presso gli uffici della polizia giudiziaria di Nanterre nell’inchiesta su «presunti atti di corruzione attiva e passiva di dipendenti non pubblici», aperta dalla Procura nazionale francese per i reati finanziari
Le autorità francesi hanno posto in stato di fermo Michel Platini. L’ex calciatore francese ed ex presidente UEFA si trova nei pressi di Nanterre, a poca distanza da Parigi. Il provvedimento è stato emanato nell’ambito delle indagini sull’assegnazione dei Mondiali di calcio del 2022 al Qatar, ma al momento non sono ancora state rese note le accuse che lo riguardano personalmente. Tra le altre persone coinvolte ci sarebbe anche l’ex capo del personale dell’ex presidente Sarkozy, Claude Gueant.
Le perplessità sul mondiale 2022
Già nel 2010, al momento dell’assegnazione dei Mondiali 2022 al Qatar, molti avevano criticato la decisione e contestato l’organizzazione. Il Qatar aveva infatti battuto USA, Australia, Corea del Sud e Giappone, pur essendo ancora senza strutture e pur avendo un clima non adatto allo svolgimento della manifestazione che infatti avverrà in inverno. Queste perplessità erano ben presto diventate un caso e da qui era partita l’inchiesta che successivamente ha portato a fare tabula rasa dei vertici FIFA, già precedentemente accusati per corruzione.
Blatter e quella tangente da 2 milioni
Da ormai tre anni Platini non è più presidente UEFA, l’organizzazione che governa il calcio professionistico europeo. Nel 2016 sono infatti arrivate le dimissioni a seguito della pronuncia del Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. L’organo aveva ridotto la sua squalifica a quattro anni (dai sei iniziali) per una violazione del codice etico FIFA. Nel 2015, Platini era stato giudicato colpevole insieme a Sepp Blatter, allora presidente FIFA. Quest’ultimo, tra i capi di imputazione a lui ascritti, si era anche ritrovato l’appropriazione indebita e la gestione fraudolenta. Tutto era infatti partito da un accordo verbale per 2 milioni di euro di pagamento che Platini aveva ricevuto nel 2011 e che il comitato etico FIFA aveva invece interpretato come una vera e propria tangente. Un’altra pagina quindi, si potrebbe aggiungere presto al libro degli scandali e delle storie di corruzione del calcio europeo.
Elisa Ghidini