Michael Jackson condannato all’oblio: dopo la messa in onda di Leaving Neverland continuano le punizioni postere.
Michael Jackson è sempre stato una figura controversa, ammirato come artista e condannato come uomo. Nelle ultime settimane il Re del Pop è al centro di un processo mediatico, accusato di pedofilia da due ragazzi oggi trentenni riceve punizioni postere. A dieci anni dalla sua morte i mondi della musica, dello spettacolo e dell’arte stanno emettendendo le loro condanne a una delle voci più belle della musica mondiale.
Dopo la BBC anche i Simpson cancellano l’episodio con il Re del pop
Lo storico show The Simpson ha cancellato Papà-zzo da legare, uno degli episodi meglio riusiciti della terza stagione con la partecipazione in qualità di guest star di MJ. Il cantante doppiò in quell’occasione Leon Kompowsky, paziente di un manicomio dove Homer è momentaneamente rinchiuso. Le parti cantate dell’episodio, per volontà del cantante, furono doppiate dal suo imitatore Kipp Lennon.
L’episodio fu un successo e la canzone Happy Birthday Lisa è a tutt’oggi uno degli intermezzi musicali migliori della serie. Il produttore dei Simpson ha così commentato la messa al bando di Michael Jackson“Sono sicuramente contro i roghi di libri di qualsiasi tipo, ma trattandosi di un nostro libro abbiamo il diritto di togliere un capitolo”.
Il museo dei bambini rimuove oggetti della star
Il 19 e il 29 marzo 2019 in Italia su Canale 9 sarà messo in onda il controverso docufilm Leaving Neverland, intanto le conseguenze delle pesanti accuse ivi contenute non accennano ad arrestarsi. A Indianapolis il museo dei bambini più grande del mondo, The Children’s Museum, ha deciso di rimuovere dalla collezione alcuni oggetti appartenuti a MJ. Tra questi il celebre cappello di feltro e i guanti bianchi appartenuti al Re del pop, contenuti all’interno di una mostra sul Pop americano.
Il museo ha deciso però di tenere alcune foto della pop star, contenute nella mostra in onore di Ryan White, un ragazzo malato di Aids. Le foto infatti rientrano nella riproduzione della stanza del ragazzo, grande fan di Jackson. Il cantante fu tra le celebrity che presero parte al funerale del giovane. Leslie Olsen, la portavoce del museo, ha così commentanto: “In un eccesso di cautela, e in risposta alle accuse di abusi su minori, abbiamo rimosso quegli oggetti mentre ci prendiamo il tempo di valutare con maggiore attenzione la questione”.
La risposta del mondo della moda
Leaving Neverland ha generato una reazione a catena, dalla quale neanche il mondo della moda è riuscito a sottrarsi. Louis Vuitton, l’azienda di moda francese tra le più influenti al mondo, ha deciso di eliminare dalla nuova collezione uomo i capi ispirati a Michael Jackson. La collezione era stata presentanta nel corso della Settimana della moda di Parigi a gennaio 2019, prima che il controverso documentario fosse proiettato al Sundance Festival.
La reazione dei fan
A dare il via alle punizioni a MJ è stata l’emittente radio della Bbc, che ha deciso di mettere al bando le canzoni del Re del Pop. Le dichiarazioni di James Safechuck e Wade Robson, oggi trentenni, hanno gettato fango sulla memoria del cantante. “Lui era un maestro della manipolazione, sapeva adescare sia i bambini che le famiglie, per poi approfittare della fiducia in lui riposta”, raccontano i due.
I fan di Michael però non sono del tutto convinti della veridicità delle dichiarazioni, tanto che a Londra è apparso un banner a favore della Pop Star che recita “Fatti e non parole”. Anche dal mondo dello spettacolo non sono mancati messaggi di solidarietà, tra tutti quello di Macaulay Culkin. La star anni Novanta di Mamma ho perso l’aereo non ha mancato di dimostrare la sua solidarietà all’amico, che gli è stato vicino quando il giovane venne travolto dall’onda del successo.
La sensazione è che si stia cercando di spingere Michael Jackson verso la damnatio memoriae, di eredità romana, senza che questo abbia l’opportunità di difendersi.