Quando a Roma comunichi che ti sei fatto la bicicletta la prima cosa che ti dicono sempre è ” Me raccomanno legala bene che le biciclette vanno via come er pane”. Quando mi sono comprato la mia bella bici vintage rosso arruginita questa frase l’ho sentita almeno 10 volte e per 10 volte ho pensato “Ma te pare che se fregano la bicicletta mia?”. Oggi è successo.
Giovedì 25 agosto 2016 quello che pensavo non potesse mai accadere è accaduto. Finito il lavoro esco dalla porta e la ringhiera dove ci doveva essere la mia bici era vuota. La scena è di me in ginocchio con la pioggia sulla faccia che urla al cielo (più o meno visto che stavo in piedi e c’era il sole ma per farlo un po’ più cinematografico immaginatemi cosi) e che giuro sulla cosa più cara che farò di tutto per ritrovarla. Il giorno dopo di buon ora cerco di mettere a frutto tutte le cose che ho imparato da film e serie tv. Prima tappa er Monetina, nome purtroppo non di fantasia, noto ricettatore di zona che mi comunica gentilmente che “De na bici nun ce fo nulla, prova a porta portese”. Accetto il consiglio e mi dirigo a Porta Portese. Controllo tutti i negozietti nascosti sperando di trovare quello giusto ma nulla. Continua cercare presso tutti gli intrallazzoni che conosco o ne ho sentito dire. Forse ho poche conoscenze oppure devo smettere di dare retta alla televisione comunque sia non cavo un ragno dal buco. Decido di precorrere le vie legali.
Entri nella stazione di polizia e il poliziotto che mi accoglie sta belo pacioso a risolvere un solitario sul pc mentre il condizionatore sbuffa aria gelata.
“Salve mi hanno rubato la bici”
“E allora”
“Mi scusi ma questo è l’ufficio denunce?”
“Se”
“Lei è l’addetto alle denunce?”
“Se”
“Allora vorrei sporgere denuncia è possibile?”
“Se adesso spreco tempo e inchiostro della stampante pe na bici? Ma do vivi le bici vanno via come er pane”
Quindi mi spieghi lei sta qui pagato dai contribuenti aspettando una pensione non guadagnata sperando di non fare nulla?”
“Come si permette se ne vada prima che la denuncia non se la becca lei. Ah e alla bici mettece na croce sopra”
Sconsolato e arrabbiato vado via.
Visto che non sono stato in grado la croce sopra ce l’ho messa e in ricordo di questa croce la prossima bicicletta me la lego al collo, forse cosi sta al sicuro o almeno lancio una moda.