Mi apro alla chiusura

“Mi scusi, signore, sa dirmi dove posso trovare il “binario 9 e 3/4?” Comincia così l’avventura di Harry Potter all’interno della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. E comincia così anche l’avventura della signora Katia Ferrario e delle sue figlie “babbane” (o forse no) Valentina e Arianna insieme al loro socio ed amico, Max Currà.

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Il “binario 9 e 3/4”, ispirato alla saga di Harry Potter

Ebbene sì, da quasi un anno a Mapello, in provincia di Bergamo, il locale “binario 9 e 3/4” , situato vicino alla ferrovia (che prima o poi diventerà la nostra porta per Hogwarts) è un’attrazione per chi ha la magia nel sangue o è un nato babbano – ma suvvia, noi non facciamole queste distinzioni in stile Voldemort!

Come ci spiegano, l’interesse per il locale è arrivato anche da oltreoceano. Ospiti provenienti da Australia, Germania, Inghilterra, Giappone, e infine anche una proposta da parte di una ragazza brasiliana per aprire un locale simile nella sua terra. Per non contare i numerosissimi messaggi ricevuti da tutta la nostra Penisola.

“Le conseguenze delle nostre azioni sono sempre così complicate, così mutevoli, che predire il futuro è davvero molto difficile” (Albus Silente).

Un menù appositamente studiato per il mondo del maghetto più famoso di sempre. Birre e “incantesimi” realizzati senza che “nessun folletto della Cornovaglia fosse maltrattato nella realizzazione del laboratorio”, come scrivono sulla loro pagina Facebook, che ad oggi conta circa 34,000 “like”.

Cioccorane, gelatine tutti i gusti più uno, scope all’ingresso, il cappello magico a cui nessuno rinuncia, ma più di tutti, la burrobirra. Per non parlare della Nimbus 2000, in bella mostra sul bancone, gli stemmi delle case Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero alle pareti. I gufi, i quadri che si muovono proprio come nel castello, il boccino d’oro, la voce di Mirtilla Malcontenta che accoglie i nati babbani nei bagni dei maghi. Ed infine, lui, il muro di King’s Cross fatto dal titolare.

Sì, perché il “binario 9 e 3/4” è un pub homemade. Tutto, o quasi, quello che si trova al suo interno è stato fatto appositamente per questo angolo di magia dalla proprietaria e dai suoi “folletti ed elfi aiutanti” – a cui poi è stato dato un calzino sporco in segno di libertà.

Non so dirvi se siano più felici i bambini oppure i genitori cresciuti con la saga del famoso maghetto, che il 24 settembre vedranno realizzarsi il loro sogno più grande, l’uscita dell’ottavo libro della Rowling: Harry Potter and the Cursed Child.

Stand con gadget vi accoglieranno all’entrata del locale, dove lascerete appositamente le vostre scope in un parcheggio riservato.

Sicuramente la gentilezza dei proprietari e il locale, già di per sé fantastico, sapranno superare le vostre aspettative. E non lamentatevi se il locale è sempre pieno, altrimenti giù nella prigione di massima sicurezza “Azkaban”.

Noi intanto facciamo un appello: “Cari Harry, Hermione, Ron e Silente, da Londra all’aeroporto di Bergamo c’è solo un’oretta di volo, con le vostre scope ci si mette ancora meno. Che ne dite di un giretto per accontentare i clienti di questo fantastico pub?” E, se il nostro appello non dovesse funzionare, prenotate voi o “balbettante bambocciosa banda di babbuini” (con affetto McGranitt).

“Ma Silente dice che non gli importa di quello che fanno finché non lo tolgono dalle figurine delle Cioccorane” (Lupin, Bill).

Federica Castellini

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