La proposta di intitolare le fermate della metropolitana di Milano a celebri donne è partita dalla presidente della commissione Pari opportunità del Comune, Diana De Marchi.
Ancora non sono stati scelti i nomi delle donne che verranno ricordate nelle fermate metro. Ma già sono state avanzate diverse proposte. Fra queste figurano i nomi di Alda Merini e Franca Rame.
Si tratterà sicuramente di donne che hanno fatto la storia in ambito artistico o professionale. Storia di Milano e dell’Italia.
L’occasione capita nel momento giusto in quanto la città si appresta ad aprire nuove fermate ed una nuova linea.
Le linee coinvolte sarebbero la lilla (ovvero la M5) e la blu, la M4 ancora in costruzione e che unirà Linate a San Cristoforo.
Intento della proposta non è certo quello di stravolgere il sistema della metro. Normalmente le fermate prendono i nomi delle strade e dei quartieri in cui si trovano. Questo ovviamente per permetterne un più immediato riconoscimento.
L’idea è quindi quella di abbinare all’attuale nome della fermata, quello di una donna illustre.
Niente di diverso da quanto si è fatto già nelle fermate sponsorizzate come San Siro- Dazn, Cenisio- Widiba o Garibaldi- Nissan.
La proposta è stata appoggiata a Palazzo Marino.
Ma Milano non è la prima città a voler tingere di rosa la sua metropolitana. A Parigi un gruppo di attiviste ha avanzato online la proposta di intitolare a donne almeno 4 linee della metropolitain.
L’iniziativa nasconde la volontà di dare un maggiore spazio alle figure femminili nella toponomastica del capoluogo lombardo. Solo il cinque per cento delle strade e delle piazze della città è intitolato a personalità femminili.
Per ora, l’unica fermata metro dedicata ad una donna è Gambara (metro rossa) . In onore della poetessa di sedicesimo secolo nata nei pressi di Brescia.
Decisamente sono in numero maggiore quelle dedicate a uomini illustri. Fra questi impossibile non citare il generale Cadorna o il condottiero Garibaldi.
Milano è una città europea. Famosa a livello internazionale. Potrebbe costituire un esempio per altre realtà e sensibilizzare sul tema delle pari opportunità.
Ma al di là del femminismo e dell’ideologia, è giusto ricordare le donne. E che i loro nomi riecheggino fra le strade, le piazze e la metropolitana della città.
Maria Luisa Ancona