L’ondata del movimento #Metoo sta rivoluzionando sempre più il mondo del cinema: arriva sul set un consulente per le scene erotiche, per proteggere e tutelare l’intimità degli attori.
– Di cosa si tratta?
L’Intimacy Coordinator rappresenta un grande cambiamento ad opera del movimento #Metoo e una chiara espressione di una tendenza politically correct nel mondo del cinema. Il consulente di intimità interviene nel caso di scene di sesso e si pone tra il regista e l’attore, certificando che nessuno incorra in un abuso o in una molestia: lo scopo è quello di rendere queste scene “più sicure”. Gli attori infatti sono sempre tenuti a ricevere il copione in anticipo, nulla è improvvisato né lasciato al caso, tutto è coreografato e diretto al pari di una scena di lotta; si utilizzano addirittura guaine o particolari marsupi per evitare il contatto tra i genitali degli attori.
– I sostenitori dell’Intimacy Coordinator
Il riscontro è senz’altro positivo e in questi anni, dopo le manifestazioni del movimento #Metoo nel 2017, stanno germinando numerose associazioni in grado di offrire tale servizio. La più importante se non la prima è la Intimacy Directors International (IDI), organizzazione no-profit nata nel 2015 che offre workshop e corsi per diventare Intimacy Cordinator sia nel mondo del cinema che in quello del teatro. Fondamentale è anche Ita O’Brien, attrice e consulente che redige le Intimacy on set Guidelines, una serie di regole necessarie a difendere l’intimità degli attori. In particolare una di queste vieta che i provini degli attori siano privi di performance sessuali e, una volta che il ruolo è stato assegnato, tutti i materiali registrati debbano essere distrutti.
– Recenti applicazioni
Diverse produzioni hanno iniziato a richiedere questa figura professionale sul set: nel nuovo film di James Bond (in uscita a novembre di quest’anno), il consulente ha supervisionato le scene tra Daniel Craig e Ana de Armas. La produzione aggiunge che il suo compito è quello di “mettere dei paletti oltre i quali i registi non possono spingersi”. A partire dal 2018 la HBO ha stabilito che ogni produzione, sia film che serie tv, debba avere un Intimacy Coordinator sul set; Netflix invece ha rilasciato nel 2019 “Sex Education”, la prima serie in collaborazione con un consulente di intimità.
– Prospettive per il futuro
Non mancano tuttavia le voci di dissenso, in nome di un principio d’arte e di improvvisazione che verrebbe del tutto a mancare. Probabilmente risulta ancora difficile giudicare come questa innovazione intacchi l’aspetto artistico e la spontaneità, ma certamente rispettare l’intimità dell’attore può permettere un clima lavorativo più sano sul set, a patto che la tutela dell’attore vada di pari passo con la valorizzazione artistica del genio registico.
Jacopo Senni