Messico, il primo trimestre del 2019 vince il record storico per morti violente

Messico

In Messico si è registrato quest’anno il numero più alto di criminalità nella storia del Paese del centro America.

Il primo trimestre del 2019 conta circa 8.737 morti violente, con un incremento dell’8,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I dati provenienti dal Segretariato esecutivo del Sistema nazionale di Sicurezza pubblica, sono stati pubblicati dal giornale El Universal della Città del Messico.

 




Il mese di gennaio il più violento in Messico

Solo nel mese di gennaio sono morte assassinate 2.931 persone e a febbraio 2.875. Dei dati allarmanti che raccontano una situazione ai limiti dell’umanità. Da sempre in Messico esistono problemi con la malavita. Lotte tra bande rivali spesso mettono confusione e paura in piccole e grandi città messicane. Omicidi, torture e violenze sono all’ordine del giorno e spesso vengono raccontate ai tg e nelle serie tv.

Le statistiche del Segretariato che raccontano le violenze in Messico

E’ dal 1977 che il Segretariato ha cominciato a preparare queste statistiche e già nel 2018 il Paese centro americano aveva raggiunto un altro triste primato storico con 7.958 omicidi.

Gli Stati messicani più violenti nel trimestre di quest’anno sono stati: Guanajuato con 947 morti, seguito subito dopo dallo Stato di Messico con 769, poi da Baja California con 747 e da Jalisco (720).

Le parole del presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador

Questi dati non fanno altro che contraddire quello che il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador ha dichiarato nei giorni scorsi. Secondo lui, Capo di Stato da dicembre, gli omicidi non sono aumentati durante la sua presidenza ma anzi vanno a diminuire. Durante un evento della Marina, il presidente Lopez Obrador, ha promosso la creazione di una guardia nazionale che servirà a combattere la violenza  che dal 2006 attanaglia il Paese, lo stesso anno in cui il Governo messicano ha iniziato una vera e propria guerra contro i cartelli della droga.  

 

 

 

Eleonora Spadaro

 

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