Angela Merkel dona ad Assisi parte del muro di Berlino, decorato dai graffiti dell’artista S.H.E.K all’inizio degli anni Sessanta.
Il dono della cancelliera tedesca è già esposto nella piazza della Basilica superiore di San Francesco a testimonianza di un passato di divisioni, guerre e incomprensione. Il gesto di Angela Merkel vuole essere un monito affinché gli uomini del presente ricordino il passato di guerra che ci ha segnati.
La Lampada della Pace e l’appello contro il Sovranismo
La Merkel dona ad Assisi parte del muro di Berlino e la città di San Francesco diventa palco di momento dalla grande importanza storica. Nella cittadina blindata ha avuto poi luogo il passaggio della Lampada della Pace, dalla cancelliera tedesca al Re di Giordania.
Alla cerimonia hanno partecipato Re Abdallah e la Regina Rania, la cancelliera Angela Merkel, il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, e il premier italiano Giuseppe Conte. Davanti a queste alte cariche, il Custode del Sacro convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, ha colto l’occasione per lanciare un appello all’Europa:
Lo scorso anno, consegnando la lampada alla cancelliera Merkel, auspicammo alla costruzione di un’Europa unita e plurale. Ancora oggi siamo convinti che il nostro Continente non possa abdicare a questa sua vocazione – afferma il cardinale – Non possiamo cedere alle illusorie e malsane aspirazioni sovraniste.
La Lampada della Pace è un riconoscimento importante, viene riconosciuta a coloro che si contraddistinguono per la pace, il dialogo e l’accoglienza. Al momento della consegna Re Abdallah ha affermato che in questo momento bisogna “Proteggere Gerusalemme, affinché rimanga la città della pace e dell’unione tra le fedi”.
La Guerra in Siria
L’opera di S.H.E.K. è stata tra le prime a essere realizzate sul muro di Berlino. La Cancelliera Merkel ha approfittato della sua visita ad Assisi per donare il frammento alla città e consegnare la Lampada della pace al Re di Giordania, Abdullah II. Proprio al sovrano arrivano i complimenti della tedesca:
La Guerra in Siria va avanti da otto anni. La Giordania non chiude gli occhi, il Re di Giordania alle crudeltà della guerra risponde con l’umanità”
Alla cerimonia la cancelliera ha affermato che in qualità di europei dobbiamo guardare con ammirazione all’impegno della Giordania. Il paese, nonostante le piccole dimensioni, ha accolto oltre ai profughi palestinesi anche 770 mila profughi dalla Siria. C’è chi in queste parole vi ha letto una staccata alla politica italiana sui migranti, difesa dallo stesso premier Conte, che ha affermato che viene spesso fraintesa e semplificata.
Emanuela Ceccarelli