La catena Mercatone Uno è fallita ma non ha comunicato niente ai suoi dipendenti. Molti dei lavoratori, così, hanno appreso la notizia tramite Facebook venerdì sera. Ieri mattina, increduli, si sono comunque presentati sul posto di lavoro trovando le saracinesche abbassate.
Un vero choc per oltre oltre 1800 dipendenti dei vari punti vendita del marchio gestito dalla Shernon Holding, che aveva acquistato 55 negozi sparsi in tutta Italia nel giugno 2018. I lavoratori, dopo aver letto l’atto di fallimento tramite i social network, rischiano adesso il licenziamento. In alcuni locali si sono presentati anche diversi clienti che nei giorni precedenti alla chiusura nei negozi avevano già versato acconti per l’acquisto di merci.
Sono coinvolte, inoltre, 500 aziende fornitrici che vantano crediti non riscossi per 250 milioni di euro. Un mese fa la Shernon Holding aveva presentato la domanda di ammissione al concordato preventivo ed era organizzato per il 30 maggio un tavolo di crisi al ministero dello Sviluppo economico. La Shernon aveva inoltre assicurato che i dipendenti sarebbero stati riassorbiti dall’amministrazione straordinaria, escludendo quindi il licenziamento.
Ma la realtà è un’altra e i lavoratori dell’azienda si sono ritrovati senza lavoro e senza alcuna comunicazione. Una storia incredibile, commentata sui social dai vari esponenti politici italiani, da Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico che ha accusato il governo giallo-verde di non aver fatto nulla per provare a salvare la situazione fino al vicepremier Luigi Di Maio che ha annunciato di aver convocato un tavolo, il prossimo lunedì, per evitare il licenziamento dei dipendenti.
Il segretario della Filcams-Cgil di Reggio Emilia Luca Clarici ha voluto sottolineare il silenzio dell’azienda che gestisce Mercatone Uno.
Le persone, trovando il negozio chiuso, in alcuni casi se la prendono con i dipendenti che ovviamente non hanno nessuna responsabilità. Al momento non sappiamo se domani o lunedì saranno in grado di riaprire, abbiamo provato a contattare il curatore fallimentare, ma invano.
Enrica Iacono