Il mercato dell’arte ha indubbiamente reagito all’emergenza Covid-19, e l’ha fatto attraverso Internet. L’avvento del lockdown ha paralizzato il fitto calendario di eventi previsti per la prima metà del 2020. Superato il primo schock, è stata la volta della sovra-produzione di contenuti online: gallerie, fiere e biennali si sono lanciati all’assalto del digitale, scatenando una vera e propria lotta all’ultima visualizzazione.
Ora per il mercato dell’arte è giunto il momento di effettuare una ricognizione generale, valutare l’entità dei danni e fare tesoro degli insegnamenti ricevuti. A partire dalla lezione delle case d’aste.
Mercato dell’arte online e offline
Niente mostre, niente vernissage, niente fiere. Il mercato dell’arte è stato messo a dura prova dal Covid-19 e ha scelto di rifugiarsi nel web.
Se da un lato infatti la quarantena ha provocato una battuta d’arresto molto pericolosa, specialmente per i giocatori di piccola taglia del sistema, dall’altro ha anche posto le premesse ottimali per sperimentare la dimensione online del mercato dell’arte. Così, mentre la Biennale di Venezia viene posticipata e le piccole gallerie annaspano, le case d’aste moltiplicano le proprie attività online e ottengono successi insperati.
Non si tratta di un evento inatteso. L’arte è da sempre considerata un’ottima fonte di investimento cui rivolgersi quando la stabilità del mercato è compromessa. Più l’artista è rinomato, più il valore della sua opera sarà una garanzia per il futuro. Non sorprende quindi il fatto che colossi come Sotheby’s e Christie’s siano riusciti a navigare nelle acque burrascose del lockdown, ma piuttosto i risultati che hanno ottenuto.
Le case d’aste puntano sul mercato online
Sotheby’s è stata una delle grandi protagoniste della svolta digitale del mercato dell’arte. Con più di quindici appuntamenti realizzati tra marzo e giugno 2020 la casa d’aste ha generato vendite online per un valore di oltre 100 milioni di dollari: quasi quattro volte la cifra totalizzata nel 2019 nello stesso periodo. E’ un risultato da record nell’ambito del web, dove raramente un’opera supera la fascia massima di 500.000 dollari.
Stabilire un nuovo record per una vendita online come quello di Sotheby’s è una testimonianza della forza del mercato a tutti i livelli in questo momento e della qualità delle opere in offerta. Siamo stati particolarmente orgogliosi di vedere due opere raggiungere più di 1 milione di dollari, collocandosi tra i nostri migliori prezzi di sempre per le vendite online, ed è un segnale molto forte che la fascia alta del mercato continuerà a trovare spazio in vendite online sempre più grandi e ambiziose.
Nicole Schloss, co-responsabile per le aste di arte contemporanea
di Sotheby’s a New York
In effetti la casa d’aste ha ogni motivo di ritenersi soddisfatta. Secondo la classifica di Artprice, delle dieci opere che hanno ottenuto i prezzi migliori durante il lockdown nove sono state battute all’asta da Sotheby’s. Otto di queste hanno superato il milione di dollari, tra cui il dipinto di Ivan Konstantinovich Aivazovsky The Bay of Naples e Natura morta di Giorgio Morandi.
Anche Christie’s si è affacciata sulla soglia del web, con un calendario meno fitto della concorrenza ma con risultati altrettanto incoraggianti. Lo dimostra il fatto che al momento sono attive ben diciotto aste online sulla sua piattaforma, molte delle quali di arte.
Le nuove alleanze del mercato
Il mercato dell’arte all’ombra del Covid-19 ha sdoganato strade molto interessanti da percorrere. I successi raccolti dalle case d’aste non solo hanno generato profitti, ma hanno anche preparato il terreno per lo sviluppo di nuove strategie. L’obiettivo? Sfruttare al meglio i vantaggi delle piattaforme di vendita online.
E’ con questo spirito che Sotheby’s ha lanciato un nuovo network a cui hanno aderito già diciassette gallerie d’arte. Sotheby’s Gallery Network punta a facilitare le vendite, assicurando a ogni partner ampia presenza online e una viewing room virtuale dove esporre le opere. Il compratore potrà quindi selezionare il capolavoro che desidera e procedere all’acquisto tramite la casa d’aste. Parallelamente Christie’s ha avviato una nuova collaborazione con la Biennale di Parigi, che annulla l’edizione 2020 e si incarica della selezione delle opere che andranno in asta tra il 10 e il 21 settembre. Naturalmente, online.
Il mondo digitale è fondamentale al giorno d’oggi. Lo era anche prima del Covid-19, ma oggi è più evidente che mai.
Quando collaboriamo tra di noi e generiamo partnership il nostro mondo si allarga.
Rachel Lehmann, Lehmann Maupin Gallery
Pro e contro del vendere arte online
Nonostante i vantaggi, questo approccio al mercato dell’arte presenta comunque delle zone d’ombra. La vendita online favorisce una certa trasparenza nelle transazioni e agevola l’apertura a nuovi pubblici, inclusa quella generazioni di giovani collezionisti che nel web sono letteralmente nati. D’altro canto però è anche innegabile che la vendita online non faciliti il contatto diretto con l’opera, né permetta all’offerente di misurare la “temperatura” della sala prima di un’asta. Infine, il rischio di investire troppo sulla vendita online è influire sulla tipologia di opera premiata dal mercato, privilegiando quelle forme d’arte più facilmente commerciabili in rete come dipinti, fotografie e stampe.
L’esperienza del Covid-19 ha sicuramente dato nuovi stimoli al mercato dell’arte. Non solo la dimensione online si è dimostrata affidabile, ma ha anche stimolato nuove interessanti alleanze. Resta ora da capire quanto queste strategie siano sostenibili e quanto influenzeranno la produzione artistica del futuro.
Carlotta Biffi