I talebani hanno precluso l’istruzione alle bambine di età superiore ai 10 anni in alcune zone dell’Afghanistan

Meno diritti

In Afghanistan le donne da quasi due anni stanno perdendo sempre più diritti. Ora in alcune regioni del Paese alle ragazze sopra i dieci anni non è concesso di terminare la scuola primaria.

Che cosa sta succedendo?

Il 4 agosto 2023 i governatori di alcune province dello Stato afgano alle scuole hanno consigliato di non consentire alle ragazze di età superiore ai 10 anni di frequentare le classi elementari. La scorsa settimana le raccomandazioni dei governatori hanno spinto alcuni funzionari provinciali a limitare i diritti delle donne all’istruzione fino alla quarta elementare.

In alcune regioni del Paese alcune Ong hanno affermato che a seguito delle raccomandazioni dei governatori alle bambine è stato persino vietato di accedere all’istruzione elementare.

In alcune province le autorità locali del Ministero della Giustizia si sono presentate a scuola il 4 agosto e hanno diviso le studentesse in base all’età. Dopodiché hanno invitato i dirigenti scolastici a mandare le ragazze sopra la terza elementare a casa.

«Alle ragazze è stato riferito che se hanno più di 10 anni non sono autorizzate ad entrare a scuola», ha affermato una studentessa di sesta elementare in Afghanistan Orientale.

Cosa dice il Ministero dei Talebani riguardo ai divieti di frequentare la scuola primaria dopo i dieci anni imposti alle bambine?

Il portavoce del Ministero dei Talebani Mohammad Sadegh Aakov riguardo ai divieti di frequentare la scuola primaria dopo i dieci anni imposti alle bambine ha dichiarato:

«Il Governo [Il Ministero dei Talebani] non è responsabile di questi divieti. La responsabilità spetta infatti al Ministero della Pubblica Istruzione».

Al momento quest’ultimo non ha rilasciato alcuna dichiarazione pubblica.

Nel frattempo, alcuni funzionari dello Stato afgano stanno tenendo degli incontri internazionali sull’educazione e il lavoro delle donne. Dichiarano alla stampa estera che «in Afghanistan alcuni diritti delle donne sono stati temporaneamente negati e verranno ripristinati». Da quasi due anni le donne stanno subendo privazioni di diritti, ma potrebbero esserci dei cambiamenti.

Privare l’istruzione alle ragazze porterà infatti lo Stato afgano ad affrontare un problema a lungo termine che potrebbe generare instabilità. Le lavoratrici costituiscono una notevole forza lavoro nel Paese e svolgono mansioni che richiedono una certa istruzione. Se alle bambine venisse negata l’istruzione elementare così come il loro diritto al lavoro, ci sarà nei prossimi decenni una carenza di occupazione che i i bambini e i ragazzi afgani difficilmente potranno colmare. L’anno scorso infatti il portavoce del Ministero dei Talebani Zabihollah Mujahid ha ammesso in una dichiarazione pubblica:

«È difficile che il numero di, bambini, ragazzi e uomini nelle scuole e nelle università aumenterà nei prossimi anni e ci dobbiamo aspettare una crescente carenza di posti di lavoro che affliggerà sicuramente l’economia dell’Afghanistan».



L’incontro di Doha e le parole della funzionaria Rina Amiri

I funzionari della Casa Bianca per le donne afgane Thomas West e Rina Amiri questa settimana hanno avuto una conversazione a Doha con il ministro degli Esteri dell’Afghanistan Amir Khan Motaghi. Con questa conversazione hanno voluto garantire maggiori diritti alle donne afgane e parlare di istruzione femminile e sviluppo economico.

Le parole della funzionaria Rina Amiri hanno portato alla reazione di alcune organizzazioni e gruppi per i diritti delle donne all’interno e all’esterno dell’Afghanistan. Nell’incontro infatti dichiara:

«In Afghanistan è necessario limitare i diritti delle donne e sopprimere le organizzazioni che sostengono i diritti di quest’ultime».

Per questa dichiarazione alcune manifestanti a Doha hanno strappato delle foto di Rina Amiri e hanno detto che «la rappresentante non è affatto rappresentativa delle donne afghane».

Il rappresentante Thomas West in seguito ha difeso Rina Amiri dicendo che quest’ultima «ha avuto un approccio conciliante con il Ministro degli Esteri per giungere a un compromesso sui diritti delle donne».

Dopo l’incontri di Doha, Thomas West e Rina Amiri hanno potuto avere dei colloqui con il Ministero delle Finanze e la Banca centrale dell’Afghanistan. Il prossimo incontro con quest’ultimo sarà tra pochi giorni. Al momento non sappiamo ancora se si giungerà a un accordo economico e a un accordo sui diritti delle donne tra Stati Uniti e Afghanistan.

In Afghanistan le donne continueranno ad avere sempre meno diritti?

In Afghanistan le donne non hanno accesso all’istruzione superiore e non possono muoversi liberamente. Questo sta comportando gravi costi economici per il Paese che aumenteranno se i talebani continueranno a imporre alle donne nuovi divieti.

Le restrizioni del Ministero dei Talebani ai diritti delle donne stanno aggravando la crisi umanitaria in Afghanistan, dove milioni di bambini e adulti muoiono di povertà e per causa di malattie. Le donne infatti sono coloro che prima delle restrizioni garantivano cibo e sostegno economico a tantissime famiglie. Inoltre, i divieti impediscono al paese di ricevere aiuti internazionali, indispensabili per garantire mezzi di sussistenza alla popolazione afgana.

È impossibile sapere se le donne afgane continueranno a subire nuove restrizioni nonostante la situazione economica del Paese. Il Governo afgano non vuole in alcun modo garantire maggiori diritti alle donne, ma deve ammettere che i costi economici dei divieti stanno pesantemente affliggendo il Paese.

Nicola Scaramuzzi

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