Sono nata Donna. E Natura vuole che ogni donna abbia una Vagina. Una sola, per fortuna. E dico per fortuna perché questa consiste nel motivo principale per il quale sulla Donna sono stati caricati pesi e fardelli.
Quante ne ha passate, la Vagina. E quante ne ha sentite. Quante domande indiscrete, quanti sguardi indagatori, quante offese mortificanti. Se non arrabbiate, come possono essere le sue memorie? Come, se non così? Quali, se non queste?
Se non sono mai stata penetrata, sono una vagina incompleta e sfigata. Se lo sono stata (e chissà quante volte!!), sono una vagina ormai addomesticata e disponibile a tutti, e a tutto.
Se qualcuno ha abusato di me, se sono stata in qualche modo violata… sicuri che non me la sono cercata??
Se sono una vagina tradita dal compagno, avrei dovuto e potuto fare di più, o farlo meglio. Se sono una vagina che tradisce il compagno, mi rendo passibile di qualsiasi sfogo d’ira e di gelosia.
Se scendo in piazza a protestare contro la violenza che su di me si scaglia, farei bene a pensare ai miei figli. Si sa: una vagina che ha generato, deve pensare solo ai figli. Se resto in casa, tra rassegnazione ed amarezza, che non vada poi a lamentarmi in giro.
Se frequento la chiesa e partecipo alla messa, ci vado sicuramente per accalappiarmi il giovane parroco. Se ne sono lontana, figurati, avrò tutt’altro da fare.
Se sono una vagina colta e intelligente e consapevole, bisogna tenermi d’occhio. Anche con le maniere forti. Se non lo sono, con me si può far quel che si vuole. Anche con le maniere forti.
Se raggiungo obiettivi professionali, se realizzo i miei sogni… uhmm, chissà come ci sono arrivata. Se non accade… brutta come sono, cosa mi aspettavo?
Se non ho problemi a creare relazioni e a frequentare, per i più svariati motivi, persone del sesso opposto, sono una vagina vivace, stravagante e le compagne degli uomini che frequento dovrebbero stare attente. Se allaccio rapporti esclusivamente con altre donne, sono certamente repressa, imbranata o, ci può stare, ho fatto voto di castità.
Se sono coperta da gonne e minigonne, sono una vagina sfacciata e tentatrice. Se a coprirmi sono i pantaloni, oscillo tra la superata e la maschiaccia.
Se mi dimostro simpatica e disinvolta, non aspetto altro se non una notte di sesso. Ovvio. Se resto sulle mie e non do confidenza, chissà di che soffro. Ovvio.
Difficile, la vita da Vagina.
Per non parlare, poi, di quello che non ho capito. Per esempio: Paolo, Tertulliano, Agostino e compagnia bella… cosa pensavano ci fosse qua sotto? Cosa pensavano che fossi? E perché sono stati censurati i libri di Pasolini (un esempio fra i tanti) e non quelli patristici, in cui la Donna veniva ( e viene) condannata sol perché Donna?
E dov’erano, e dove sono gli uomini quando le Donne soffrono e vengono calpestate, vendute e schiavizzate?
Dove sono i papà e i fratelli e i sacerdoti e gli uomini politici (visto che di donne, in politica, ce ne sono ben poche), quando vengono violati, non considerati e sminuiti i diritti di Donne che, comunque, non si stancano di lottare?
E soprattutto, perché? Perché la Donna ha sempre fatto paura? Perché la vagina ha sempre fatto paura? Perché qualcuno ha anche vergogna o timore nel chiamarla così come si chiama? Perché la vagina è passata con facilità da mito a carne da macello?
La vagina… vittima fatta passare per carnefice. Distrutta e uccisa e fatta passare per colpevole. Intimorita e offesa e fatta passare per causa di ogni male, di ogni peccato e di ogni oltraggio commesso dall’uomo. Eppure, a piangere, a rinunciare, a subire, è stata sempre lei.
E credo che il problema abbia origini profonde e serie, come lo stupro e l’uso (perché diventa uso, brutale e drammatico) che si fa della Donna.
Per questo, devono essere sostenuti i progetti, scolastici e non, che mirano alla formazione, alla crescita di Persone rispettose. Per questo, ai Bambini e alle Bambine deve essere insegnata l’Uguaglianza. Che non vuole obblighi e non vuole impedimenti che provengano dal sesso.
E per questo, per tutto questo, un atto violento a carico di una Donna, non deve mai, e dico MAI, essere trasmesso e riportato come se fosse ormai normalità, o peggio, come se non fosse importante. È una tragedia. Un dramma. Ogni vita spezzata, straziata e distrutta, lo è. E davanti ad una Donna che piange, che soffre, che muore, non c’è “se” e non c’è “ma” che regga.
Già. Sono nata Donna. E mi è bastato poco per capire di avere una Vagina. E mi è bastato poco anche per capire perché ne ho solo una.
Deborah Biasco