I meme di oggi e le imprese di ieri
Voglio prendere in considerazione una precisa tipologia di meme per individuare, nel loro toccarsi, una fondamentale differenza tra questo protagonista della comunicazione online e le imprese che dal Quattrocento in poi presero piede nella società europea moderna. Parlo dei meme composti da una foto, un disegno, generalizzando un’immagine non animata, e una singola frase, che sia una citazione o un’invenzione del “creatore”.
Immagini e parole
Allo stesso modo, un’impresa rinascimentale si basa sull’unione di immagine e parola: una piccola composizione, con la sua parte figurativa dotata di pochi elementi e un motto a completarla. Tali creazioni erano destinate a determinati personaggi, erano parte dell’abbigliamento e degli ambienti e occasioni a loro legati; ricoprivano il ruolo di stemmi personali per indicare del proprietario una volontà o un evento della loro vita in cui si riconosceva ciò che erano. La scelta, quindi, era per qualcosa che riuscisse a fornire, a chiunque guardasse e interpretasse l’impresa, un’immagine sociale più profonda di quella fisica di colui che poteva esibirla, come da lui stesso voluta e richiesta agli intellettuali che si occupavano di tali invenzioni; qualcosa che li distinguesse finanche l’interno della propria famiglia.
Le parole del mondo come immagine dell’individuo
L’impresa nasce dalla cultura dell’epoca, dalla conoscenza filosofica e scientifica che poneva le sue radici ultime in un antico la cui diffusione dei testi era arrivata all’apice delle possibilità; un patrimonio di concetti avvolgeva il mondo antropico e naturale dando la possibilità di rappresentarlo come significante altro. Era questo a permetterne l’appropriazione per suggerire ad esempio virtù personali. È un movimento da fuori a dentro, dal sapere di dominio collettivo all’ individuo; il risultato è un simbolo che lo rappresenti anche dopo la sua morte.
L’immagine individuale come parola per il mondo
Nel nostro mondo contemporaneo, invece, la dinamica che si è stabilita con i meme è diametralmente opposta. Dalla costruzione individuale dell’immagine, dalla decontestualizzazione di un fotogramma, accoppiata ad una frase che ne completa il messaggio, il suo funzionamento si basa sulla declinazione sociale dello strumento di comunicazione che si viene a creare. La riuscita del meme è nella sua capacità di potersi adattare ai più diversi scopi di cui l’utilizzatore anonimo lo doterà; la sua forza è nel continuo generarsi di significati particolari, il suo muoversi nella rete ne è la riserva di vita.
I meme, parlare per esistere
Alla base di tutto vi è la completa relativizzazione rispetto l’occasione che che si vuole caratterizzare; è sempre un gioco di incontri che scatena somiglianze, dissimiglianze, ironie e sarcasmi. Il meme annulla completamente qualsiasi identificazione con un solo individuo; per questo può essere visto come la creazione perfetta di un mondo digitale in cui l’esistenza personale è impossibile se non nell’interazione con gli altri.
Giacomo Tiscione