Meloni: Papa Francesco al G7 in Puglia

Papa Francesco al G7

Meloni annuncia la partecipazione di Papa Francesco al G7. Il pontefice parteciperà di persona a una sessione sull’intelligenza artificiale e porterà all’attenzione degli altri leader la “Rome Call for AI Ethics”, una carta che offre un quadro di riferimento valoriale per le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale.

Meloni: Papa Francesco al G7

È attraverso un video ufficiale del Governo Italiano che apprendiamo la notizia della partecipazione di Papa Francesco al G7. Nel video, Giorgia Meloni presenta il programma del meeting che si terrà dal 13 al 15 giugno a Borgo Egnazia, in provincia di Brindisi, e dichiara:

“Sono onorata di annunciare oggi la partecipazione di Papa Francesco al G7, proprio nella sessione dedicata all’intelligenza artificiale. Ringrazio di cuore il Santo Padre per aver accettato l’invito dell’Italia, la Sua presenza dà lustro alla nostra Nazione e all’intero G7.”

La partecipazione di Papa Francesco al G7 si terrà dell’ambito delle cosiddette Outreach, ossia delle sessioni a cui possono partecipare anche alcuni Paesi non membri. Ricordiamolo, i Paesi membri del G7 sono: Italia, Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Regno Unito e Giappone. Tutti gli altri possono partecipare su invito e solo ad alcune sessioni specifiche.

Papa Francesco al G7 in Puglia parteciperà alla sessione sull’intelligenza artificiale, che Meloni ha definito “la più grande sfida antropologica di quest’epoca, una tecnologia che può generare grandi opportunità ma che porta con sé anche enormi rischi, oltre a incidere inevitabilmente sugli equilibri globali”.

L’intelligenza artificiale e Papa Francesco al G7

Il tema dell’intelligenza artificiale è stato già affrontato dal Pontefice in occasione della giornata Mondiale della Pace dello scorso gennaio:

“Ci rallegriamo e siamo riconoscenti per le straordinarie conquiste della scienza e della tecnologia, grazie alle quali si è posto rimedio a innumerevoli mali che affliggevano la vita umana e causavano grandi sofferenze. Allo stesso tempo, i progressi tecnico-scientifici, rendendo possibile l’esercizio di un controllo finora inedito sulla realtà, stanno mettendo nelle mani dell’uomo una vasta gamma di possibilità, alcune delle quali possono rappresentare un rischio per la sopravvivenza e un pericolo per la casa comune.



I notevoli progressi delle nuove tecnologie dell’informazione, specialmente nella sfera digitale, presentano dunque entusiasmanti opportunità e gravi rischi, con serie implicazioni per il perseguimento della giustizia e dell’armonia tra i popoli. È pertanto necessario porsi alcune domande urgenti. Quali saranno le conseguenze, a medio e a lungo termine, delle nuove tecnologie digitali? E quale impatto avranno sulla vita degli individui e della società, sulla stabilità internazionale e sulla pace?

Si tratta di regolamentare il processo di sviluppo e applicazione dell’intelligenza artificiale che, di per sé, è una grande opportunità ma che, stando alle dichiarazioni del Papa, può essere pericoloso, accentuare disuguaglianze, esacerbare conflitti e crearne di nuovi.

È in quest’ottica che nel 2020 il Vaticano ha promosso la Rome Call for AI Ethics, ossia una carta che vuole dare un quadro di riferimento valoriale allo sviluppo e all’utilizzo delle nuove tecnologie, compresa l’IA. Viene chiamata algoretica, etica per gli algoritmi, e dovrebbe servire a regolamentare uno sviluppo tecnologico che, a fronte dei grandi benefici, può anche avere dei risvolti pericolosi.

Meloni e Papa Francesco al G7

La presenza di Papa Francesco al G7 sarà volta proprio alla promozione di questa carta. A cui il Ministero italiano per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione ha già aderito assieme ad alcuni big, tra cui Microsoft e FAO. Meloni, da parte sua, elogia l’iniziativa e si conferma pienamente d’accordo:

“È una sfida che nessuno di noi può pensare di affrontare da solo e io credo che sia fondamentale valorizzare il meglio della riflessione etica e intellettuale che in questo ambito si sta sviluppando. Penso ad esempio al cammino avviato dalla Santa Sede nel 2020 con la Rome call for AI Ethics, un percorso che porta a dare applicazione concreta al concetto di algoretica ovvero dare un’etica agli algoritmi. La Presidenza italiana del G7 intende valorizzare questo percorso promosso dalla Santa Sede, portarlo all’attenzione degli altri leader in occasione del Vertice in Puglia. […] Sono convinta che la presenza di Sua Santità darà un contributo decisivo alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale all’Intelligenza artificiale”.

Resta da vedere quale tipo di orientamento etico verrà dato alla carta e se i Paesi membri del G7 saranno concordi nel firmarla. La questione è aperta e pone dubbi di natura etica di non poco conto che vedono protagonisti due approcci principali: chi, come il Vaticano e il governo Meloni, vorrebbe una governance globale che inquadri il processo di sviluppo dell’IA e chi, come gli Stati Uniti di Biden, è più propenso a un laissez-faire. Approccio che, ad ora, prevale.

Arianna Ferioli

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