Meloni in Cina tra Nuova via della seta e guerra in Ucraina

Da ieri Meloni si trova in Cina per un vertice della durata di quattro giorni

Meloni in Cina

Il Presidente del Consiglio dei ministri italiano, Giorgia Meloni, è in Cina per un vertice diplomatico della durata di quattro giorni, durante i quali si interfaccerà con le massime cariche della Repubblica Popolare Cinese. Meloni in Cina tenterà di consolidare le relazioni con il colosso asiatico, partner commerciale cruciale per l’Italia, all’ombra di questioni spinose come l’abbandono da parte di Roma del progetto della Nuova via della seta e il ruolo svolto dalla Cina nel conflitto russo-ucraino.

Meloni in Cina

In un momento storico in cui forti tensioni dividono il mondo occidentale, con alla sua testa Stati Uniti e Unione Europea, dalla Cina, Giorgia Meloni si reca per la prima volta dall’inizio del suo mandato nel paese del Dragone su invito del premier cinese Li Qiang.

Atterrata nella mattina di sabato 27 luglio a Pechino e ritratta dalla stampa intenta a scendere dall’aereo presidenziale insieme alla figlia Ginevra, Meloni si tratterrà in Cina per quattro giorni, fino al 31 di luglio, per discutere con le massime cariche della Repubblica Popolare dei dossier in cui i due paesi hanno interessi in comune.


Lo scopo della visita di Meloni in Cina è dunque quello di rilanciare e consolidare le relazioni bilaterali con Pechino, specialmente a fronte di alcune questioni che hanno messo in discussione il rapporto di partenariato tra i due paesi. Tra queste spiccano le decisione di Meloni di ritirarsi dal progetto cinese della Belt and Road Initiative (BRI, Nuova via della seta) e il ruolo giocato da Pechino nell’ambito del conflitto russo-ucraino.

Al di là delle tensioni che dividono Pechino dagli Stati Uniti e i suoi alleati, la Cina costituisce per l’Italia un vero e proprio punto di riferimento in ambito economico. L’interscambio commerciale tra i due paesi ha quasi raggiunto i 70 miliardi nel 2023: ciò fa della Cina il maggior partner commerciale non europeo di Roma dopo gli Stati Uniti. Per questo motivo, la missione di Meloni in Cina è estremamente delicata e decisiva per il futuro dell’economia italiana.

La visita di Meloni in Cina, resa ancor più significativa dalla presidenza italiana del G7 per il 2024 e dalla ricorrenza dei sette secoli dalla morte di Marco Polo, vedrà il Primo ministro italiano incontrare sia il premier cinese, Li Qiang, che il presidente Xi Jinping. Meloni parteciperà anche alla cerimonia di inaugurazione della settima edizione del Business forum Italia-Cina.

I temi al centro del vertice tra Xi Jinping e Meloni in Cina

In occasione del vertice con Xi Jinping a Pechino, saranno diversi i temi all’ordine del giorno. Uno dei più importanti è sicuramente quello che riguarda il ruolo giocato dalla Cina nell’ambito della guerra in Ucraina. La NATO, radunatasi recentemente a Washington per un summit, ha ufficialmente esternato preoccupazione nei riguardi del sostegno fornito da Pechino allo sforzo bellico di Mosca.

Il fronte occidentale, impegnato da oltre due anni a sostenere l’Ucraina nel suo tentativo di respingere le offensive russe, ritiene che la Cina stia giocando un ruolo fondamentale nel permettere al Cremlino di aggirare le sanzioni occidentali, consentendogli di proseguire le ostilità. Inoltre, secondo quanto gli alleati occidentali affermano, Pechino starebbe fornendo alla Russia componentistica cruciale per sostenere la produzione di armi.

L’Italia, come affermato dal vice-premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, vede nella Cina un potenziale mediatore, in grado di esercitare pressioni sulla Russia e spingerla a negoziare per porre fine alle ostilità. L’obiettivo italiano è dunque quello di incoraggiare la Cina a divenire un vero e proprio ‘interlocutore di pace’. La visita del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a Pechino sembra un segnale incoraggiante in questo senso.

L’altra questione al centro della visita di Meloni in Cina è il rilancio del partenariato commerciale tra i due paesi in seguito all’apparente battuta d’arresto determinata dalla decisione del governo di Fratelli d’Italia di tirarsi fuori dalla Belt and Road Initiative, cui Roma aveva aderito nel 2019. Il progetto cinese mira a dare un ulteriore impulso alla globalizzazione mondiale collegando il pianeta per vie di terra che mettano Pechino in comunicazione diretta con i principali snodi commerciali del globo.

Il compito cui Meloni si trova davanti appare dunque oltremodo delicato. Se, infatti, da un lato, è necessario per l’Italia mantenere rapporti solidi e cordiali con la Cina (specialmente dal punto di vista economico), dall’altro è altrettanto fondamentale evitare di irritare eccessivamente gli Stati Uniti, che vivono con sempre maggiore angoscia l’ascesa della Cina a grande potenza mondiale.

Pietro Menzani

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