Melissa McCracken e il ritratto a colori della musica

Melissa McCracken

Melissa McCracken: quando la sinestesia si esprime attraverso l’arte.

Io dipingo la musica. Fino ai 15 anni pensavo chiunque vedesse i colori costantemente. Colori nei libri, colori nelle formule matematiche, colori ai concerti. Ma quando alla fine ho chiesto a mio fratello di che colore fosse la C (giallo canarino, comunque) ho realizzato che la mia testa non fosse proprio normale come avevo pensato.

Questo è quello che trovate ad accogliervi sul sito di questa curiosa giovane artista, Melissa  McCracken (Kansas City, Missouri, 1990). Laureata in psicologia nel 2013, ha deciso di proseguire la strada da pittrice.

La sinestesia è un fenomeno sensoriale che induce ad associare, tramite stimolazione di un determinato senso percettivo (ad esempio l’udito), un altro senso (ad esempio la vista). Il termine “sinestesia” è abbastanza conosciuto anche per la figura retorica in letteratura, che rende molto facile la comprensione del fenomeno in sé.

Nel caso di Melissa McCracken, lei ascolta la musica e vede i colori che la musica le stimola. Una nota corrisponde a una sfumatura, un brano a un intero insieme di colori.

Fortunatamente per noi spettatori, Melissa McCracken ha pensato bene di fare di queste svariate e curiose attività percettive una serie di quadri, dal 2014 ad oggi. Vi invito ad andare sul sito e vedere tutti i quadri fatti finora.

Melissa McCracken
Karma Police (Radiohead) melissamccracken.com

Lei titola i suoi quadri con lo stesso titolo della canzone che ascolta, il che rende l’atto di dipingere la musica ancora più magico di quanto non sia già definirlo così, poiché sembrano, a guardare quelle tele, che siano ritratti proprio i colori insiti della canzone.

Troverete moltissime canzoni famose, vere e proprie hit della storia del rock e del pop, oltre a quadri di musica classica -sì, esatto, ho scritto proprio quadri di musica classica, non sembra avere senso, vero?-.

Guardateli, questi quadri. E dite quale canzone riconoscete, quale invece percepireste in maniera totalmente differente e soprattutto, andate ad ascoltare i brani mentre fissate quelle immagini. Perché credo che la magia più grande che Melissa McCracken abbia fatto sia stata quella di aprire dei portali su dei paesaggi grazie alla sua abilità sinestetica che altrimenti ci sarebbero sfuggiti.

Joy In Repetition (Prince)
melissamccracken.com

Colori vividi e delicati convivono sulla tela dando un ritmo alla visione senza necessariamente ascoltare la musica che ha dato vita al tutto. Si evince infatti, grazie ai segni, dove la McCracken abbia dato pennellate forti e rigide e dove invece si sia abbandonata di più alla morbidezza e alla sinuosità.

E d’altronde non è così che agisce la musica anche in noi? Non ci sono spazi dell’anima dove la musica aggredisce e altri in cui invece coccola e accarezza come dentro un abbraccio?

Life On Mars? (David Bowie)
melissamccracken.com

Lo splendore degli occhi musicali di Melissa McCracken sta proprio nel fatto di averci fatto dono di una evidente nuova visione e, in qualche modo, di una nuova maniera di comunicare con ciò che ci circonda, che sia un suono o un colore.

Aprite gli occhi, le orecchie e lasciate che sia musica da guardare e colori da sentire:

 

Trascrivere la musica dei colori
dipingere i suoni della natura
vedere cromaticamente i suoni
udire musicalmente i colori.
Vasilly Kandinskij

Gea Di Bella

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