Contro il melanoma è stata realizzata una nuova terapia costituita dalla combinazione di due specifiche molecole. Si è riscontrato il successo della terapia sul 70,8% dei pazienti trattati.
Durante il meeting ASCO (American Society for Clinical Oncology), tenutosi a Chicago, sono stati esposti i risultati dello studio clinico Checkmate -067, rferito alla cura del melanoma, a cui hanno contribuito anche l’Immunoterapia Oncologica dell’AOU Senese (diretta dal dott. Michele Maio) insieme ad altri due centri, lo IOV di Padova e l’IEO di Milano.
Durante le sperimentazioni si sono uniti due anticorpi monoclonali, l’ipilimumab e il nivolumab, i quali agiscono attivando il sistema immunitario il quale si rivela particolarmente reattivo contro le cellule tumorali.
Tra i pazienti trattati con la fusione dei due farmaci si riscontra una diminuzione della massa tumorale nel 57,6% dei casi, dimostrando l’efficacia della terapia. Risultato di gran lunga superiore rispetto all’azione dei due anticorpi presi singolarmente: la ricerca riscontra che solo il 43,7% di coloro tratti con il nivolumab hanno conseguito un esito positivo, mentre l’ipilimumab si è mostrato efficace solo nel 19% dei casi.
Michele Maio descrive così l’esito dello studio: “I risultati sono stati positivi e la combinazione dei due anticorpi permette di aumentare ancora di più la risposta del sistema immunitario“. La ricerca comporta un significativo successo anche riguardo alla “sopravvivenza a lungo termine per i pazienti colpiti da melanoma in fase avanzata per i quali, sino a pochi anni fa, non c’era alcuna terapia” (M. Maio).
Sono 15 i pazienti coinvolti nella sperimentazione presso il centro di Siena, su di loro la terapia si è mostrata efficiente e positiva al 70,8 %. Un risultato ottimale che fa sperare in una svolta decisiva nella lotta contro il melanoma.
Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia al “Pascale” di Napoli, esprime così la sua soddisfazione riguardo allo studio: “Questi dati ottenuti con il regime di combinazione nivolumab e ipilimumab nel melanoma avanzato sono senza precedenti e mostrano risultati di efficacia mai osservati prima con farmaci immuno-oncologici”.
Come ogni terapia anche questa presenta degli effetti collaterali che sicuramente non vanno sottovalutati, ma attentamente studiati e valutati. Per tale ragione è già previsto l’avvio di uno studio che vedrà coinvolti i maggiori centri oncologici italiani i quali si ritroveranno impegnati nella valutazione dei rischi di questa fondamentale terapia.
La scoperta dimostra quanto sia importante investire nella ricerca, lo stesso Michele Maio ne sottolinea il valore: “I risultati premiano anche il grande investimento fatto nella ricerca“.