“Meglio Legale” denuncia Gasparri: non si può parlare di cannabis?

Meglio legale denuncia Gasparri

Meglio legale denuncia Gasparri

“Meglio Legale” denuncia Gasparri per le dichiarazioni sull’irruzione della polizia in una scuola di Enna durante una discussione sulla cannabis.

L’associazione “Meglio legale” denuncia Gasparri per le dichiarazioni con cui ha commentato l’irruzione della polizia nella scuola Majorana-Cascino di Piazza Armerina in provincia di Enna. Il senatore avrebbe infatti recentemente dichiarato che dibattere sulla cannabis nel corso di un’assemblea di istituto costituirebbe un veicolo per propagandare il consumo di droghe, minimizzandone i pericoli.

Un dibattito tra studenti interrotto dalle forze dell’ordine

Un dibattito in una scuola, un’assemblea di istituto, molti studenti, un’associazione intenta a divulgare e informare. Tanti protagonisti su un unico palcoscenico: l’esercizio concreto della democrazia. Uno scenario cui la Carta costituzionale ci ha abituati da più di settant’anni, colorato da un clima di confronto e di dialogo volto a infondere una maggiore consapevolezza in quei giovani. Questo era l’obiettivo dell’assemblea che ospitava l’associazione “Meglio legale” in quell’istituto siciliano. Uno scopo nobile frantumato dall’irruenza di un vero e proprio blitz da parte delle forze dell’ordine, che si è concluso con l’identificazione dei rappresentanti d’istituto.

Antonella Soldo, coordinatrice di “Meglio legale”, ha commentato l’irruzione della polizia definendola:

“Un pericoloso atto intimidatorio nei confronti dei giovani, molti dei quali minori, che nella serenità delle aule scolastiche si sono visti arrivare gli agenti di polizia”.

Il senatore Gasparri avrebbe invece giustificato l’episodio dichiarando che:

“La presenza dell’associazione aveva la funzione di propagandare l’uso delle droghe minimizzandone i pericoli e rendendo la scuola un luogo di diseducazione”.

Queste le affermazioni che avrebbero spinto l’associazione “Meglio legale” a presentare una denuncia per diffamazione a mezzo di stampa nei confronti del senatore. Sin dai suoi primi vagiti, “Meglio Legale” organizza dibattiti al fine di informare sull’argomento, nelle scuole e nelle università con l’ausilio di scienziati e ricercatori.



Una nuova normativa per vietare anche la cannabis light (Cbd)

L’irruzione della polizia nella scuola di Enna si inserisce in una cornice di vera guerriglia alla cannabis da parte del governo. Durante i tre giorni del “Canapa mundi”, fiera della canapa che si svolge ogni anno a Roma, le forze dell’ordine hanno assediato e militarizzato l’evento, perquisendo coltivatori e partecipanti con l’ausilio di cani antidroga, allo scopo di scoraggiarne la partecipazione. Un episodio molto grave avvenuto durante un evento di importanza fondamentale per tutti gli operatori del settore. A questi episodi, come conseguenza naturale di un clima di forte tensione, si aggiunge la proposta di legge per rendere illegale la cannabis light. Secondo Fratelli d’Italia quest’ultima avvicinerebbe i giovani alla droga. I promotori, infatti, ben consci dell’assenza di effetti psicotropi collegabili al consumo della sostanza, fonderebbero la proposta su un unico pilastro: l’ideologia.

Come dimostra l’ammessa innocuità della cannabis light, e la conseguente pacifica assenza di pericoli, è difficile scovare una giustificazione plausibile a questa nuova e imminente esigenza di Fratelli d’Italia. La mancanza di dati scientifici in grado di sostenere la recente proposta di legge dimostra che come la scienza guida il progresso, così l’ideologia ispira il regresso.

La linea governativa: tra ideologia e disinformazione

La cannabis light, oltre ad essere priva di effetti psicotropi, come pacificamente riconosciuto dagli stessi promotori della normativa volta a vietarne il consumo, rappresenta attualmente un’ attività imprenditoriale. L’eventuale approvazione di tale proposta di legge penalizzerebbe gravemente e immotivatamente tutti coloro che hanno deciso di investire nel settore. Un danno inquantificabile e una mortificazione del lavoro e dei sacrifici di migliaia di “italiani”: gli stessi destinatari di anni di propaganda e promesse dei partiti che sono attualmente al governo.

Allo slogan secondo cui la cannabis light avvicinerebbe i giovani alle droghe, rispondono i dati dei paese in cui la cannabis vera e propria è completamente legale: l’Olanda. Infatti, l’esperienza olandese dimostra come la legalizzazione oltre ad aumentare le entrate fiscali, porta ad una diminuzione del consumo tra i più giovani.

“Meglio legale” denuncia Gasparri: un atto dovuto a presidio della democrazia

La denuncia di “Meglio Legale” nei confronti del senatore Gasparri è un atto dovuto, che non solo è necessario a difendere le nobili attività divulgative dell’associazione, ma rappresenta un presidio della democrazia e dei suoi imprescindibili strumenti. L’irruzione delle forze dell’ordine ha interrotto un dibattito che si stava svolgendo in un luogo sacro, la scuola. L’episodio rappresenta la violazione non solo di un’istituzione, ma del diritto al confronto e all’informazione. La scuola è e deve essere, prima di ogni cosa, una palestra di democrazia, in grado di fornire agli studenti gli attrezzi indispensabili per pensare autonomamente, aiutandoli a diventare cittadini consapevoli. Di queste prerogative, il libero dialogo è la condizione imprescindibile.

La confusione e la disinformazione, avallate da posizioni ingiustificatamente rigide come quelle di Fratelli d’Italia, rappresentano la vera e unica minaccia intorno al dibattito sulla marijuana. Associazioni come “Meglio legale” portano avanti discussioni basate su dati scientifici, favorendo la divulgazione e l’informazione su un tema complesso come la cannabis e fornendo così gli strumenti adeguati alla sensibilizzazione dei più giovani. L’ideologia invece nega ogni evidenza portando avanti progetti di legge sprovvisti di razionalità, pregni di simbolismi e intimidazioni, ma privi di effettività.

Non sono le discussioni sulla cannabis o la cannabis stessa ad avvicinare i giovani alla droga, ma il non conoscerla.

Raffaele Maria De Bellis

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