La decisione di Bussetti – I corsi di laurea ad accesso programmato nazionale in Medicina e in Odontoiatria avranno dei posti in più. Lo conferma il Ministro dell’Istruzione in un post su Facebook, ma giovani medici non mancano a contestare la decisione.
Sono in 15 mila coloro che non lavorano, eppure la decisione del Ministro non sembra essere delle migliori: il primo contestatore è stato Payam Tabaee, giovane medico abilitato, il quale rimarca la questione degli specializzandi; secondo
l’Associazione Liberi Specializzandi, il nostro paese è chiaramente povero di specialisti, motivo per cui andrebbero fatte modifiche riguardanti le borse.
L’Italia non ha bisogno di medici, ha bisogno di specialisti. La gobba pensionistica ci sarà da ora fino al 2025. Gli iscritti nel 2019 saranno i medici del 2025 e gli specialisti del 2031, anno in cui la gobba pensionistica sarà finita. Oggi non servono studenti di medicina, oggi servono borse di specializzazione, e a 7 giorni dal concorso non c’è ancora la ripartizione dei posti disponibili. Senza programmazione, il sistema è destinato al collasso
Così prosegue il battibecco su Facebook, mentre i giovani medici incalzano sottolineando le problematiche inerenti al test del 2 luglio: infatti, nonostante gli 8 mila posti disponibili, saranno ben 20 mila a presentarsi; “raddoppiate le borse di specializzazione” è l’hashtag del momento, ideato dallo stesso Tabaee. Attualmente le scuole di specializzazione, nel 70% dei casi, non sono la prima scelta, il che porta ad un aumento dei posti vacanti. Bussetti sottoscrive il bisogno di medici in Italia:
Su Medicina e Odontoiatria questo Governo sta mantenendo le promesse fatte, portando avanti un’azione strategica, sia nell’interesse dei nostri giovani che del Paese . Abbiamo aumentato i posti a disposizione degli studenti universitari e continueremo a lavorare in questa direzione. L’Italia ha bisogno di medici
Eppure i dati parlano chiaro: secondo la Commissione europea, il 52% degli studenti UE che lavorano all’estero sono italiani; di conseguenza, accusiamo una forte carenza di personale. Avevamo già lo scorso hanno analizzato brevemente le dinamiche di selezione di alcuni paesi, soprattutto il modello francese, che ha spinto in molti a lasciare l’Italia. Il senatore di Articolo Uno, Vasco Errani, non si fa troppi problemi ad esprimere un giudizio schietto e risoluto:
Stiamo facendo cose inaudite perché siamo in emergenza e non siete ancora riusciti a fare la scelta fondamentale per affrontare questo problema: aumentare significativamente le specializzazioni per consentire al sistema sanitario di andare avanti. Fate qualcosa nell’interesse della dignità e del diritto alla salute dei cittadini
Eugenio Bianco