Maturità 2019 e mafia: questo è il lampante binomio che si portano a casa i ragazzi di quinta che hanno affrontato oggi la prima prova.
Per l’analisi del testo Leonardo Sciascia con un brano tratto dal suo “Il giorno della civetta“, e Carlo Alberto Dalla Chiesa per il tema di ordine generale. Tracce e uomini che hanno portato una ventata di novità e di grandi riflessioni.Tra gli altri, anche l’imprevisto Tomaso Montanari per il tema artistico-letterario.
Le parole di Sandro Ruotolo
Maturità 2019: Sandro Ruotolo, noto giornalista antimafia ormai sotto scorta da anni (nonostante i recenti tentativi di togliergli questa tutela) ha commentato positivamente le tracce scelte dal Miur quest’anno.
“Intravedo elementi di novità importante nelle tracce uscite alla prima prova della maturità 2019. Finalmente pezzi di cultura e storia dei giorni nostri entrano nell’esame di Stato. Una solida cultura antimafia, che unisce l’Italia da Nord a Sud.”
Inoltre, il giornalista aggiunge “non i soliti nomi, ma finalmente persone diverse. Per questa ragione considero molto importante anche la presenza delle idee di Tomaso Montanari con cui i giovani maturandi si stanno confrontando in queste ore. Voglio dire, finalmente le persone vive, in carne e ossa, entrano nel confronto tra studenti e società in un passaggio così importante della loro vita. Perché anche se Sciascia e Dalla Chiesa non sono più vivi, sono però simboli vivissimi della nostra cultura.”
Dalla Chiesa, la solitudine della sua morte e l’eredità che ci ha lasciato
Si intrecciano le storie di Carlo Alberto Dalla Chiesa e quella del protagonista de Il giorno della Civetta, quest’ultimo è stato spesso identificato proprio nella figura del generale Dalla Chiesa.
Quello che forse erroneamente non è stato sottolineato nella traccia proposta ai maturandi (tratta da una commemorazione del 2012) è la sconcertante solitudine in cui il generale è stato lasciato prima della sua morte, prima del suo assassinio.
La traccia proposta si è soffermata sul dialogo con la gente che Dalla Chiesa cercò intensamente di instaurare durante i suoi 100 giorni a Palermo, proprio per dimostrare che lo Stato era presente anche su quel territorio spesso dimenticato.
Forse però, nonostante la lacuna dell’input, i ragazzi che si sono addentrati in questo tema hanno saputo ricordare che, seppur la morte del generale sia avvenuta in solitudine, non è stata certo vana. Su proposta del generale Dalla Chiesa (ma solo successivamente alla sua morte) è stato approvato ed introdotto nel nostro codice penale l’art. 416 bis, disposizione ad hoc inserita per la penalizzazione di associazioni di tipo mafioso anche straniere.
Maturità 2019: la mafia oggi è stata sconfitta
Commenta così il professor Nando Dalla Chiesa, figlio di Carlo Alberto e noto attivista antimafia, “Uno degli obiettivi della mafia è far dimenticare le vittime e che sia entrato nel tema è un fatto civile di grande portata”.
Almeno per oggi la mafia è stata sconfitta dalle centinaia di mani che hanno scritto di lei, ricordando uno dei più grandi eroi che mai nessun mafioso e nessuna morte riusciranno a farci dimenticare.
Giordana Liliana Monti