Maturità 2019: cambiamenti radicali per l’esame di stato

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Maturità 2019: ecco come cambierà

Il Miur ha comunicato i tanto attesi cambiamenti alla prova di maturità 2019. A inizio ottobre scorso, con una serie di circolari, il ministero aveva informato a grandi linee gli istituti dei ritocchi all’esame.
Le maggiori modifiche riguardano numero di prove e punteggi, oltre che i criteri di ammissione.
Infatti, ci saranno solo 2 esami scritti al posto di 3. La terza prova, il cosiddetto quizzone, è stata definitivamente abolita.
La tesina potrebbe essere sostituita da una relazione, anche multimediale, sull’alternanza scuola-lavoro. Per essere ammessi all’esame non sarà più necessario avere tutte le materie sufficienti: basterà avere la media del 6, condotta compresa. Gli invalsi, test nazionali che si svolgeranno ad aprile, non saranno criterio pregiudicante, così come stabilito dal decreto Milleproroghe approvato in Parlamento.

Prima prova ed esame orale

La prima prova sarà sempre un elaborato scritto. Cambiano tuttavia le possibili tracce. L’analisi del testo prevederà due autori tra cui scegliere, per coprire interamente il lasso temporale “dall’Unità italiana ai giorni nostri”. Il tema storico è eliminato, così come il saggio breve: al suo posto un testo argomentativo. Il tempo a disposizione degli studenti, se confermato, sarà di 6 ore.
L’esame orale, come anticipato, potrebbe vedere l’abolizione della tesina. Oltre alla relazione sul progetto scuola-lavoro, la commissione sottoporrà allo studente una serie di quesiti. Il candidato sarà chiamato ad analizzare testi, documenti, progetti e problemi inerenti al percorso di studio di ogni singola materia. Saranno possibili domande anche su educazione civica e Costituzione.

Seconda prova

Questa potrà vertere su una o più discipline caratterizzanti. A gennaio il ministero deciderà quali e quante materie i maturandi dovranno affrontare. In più, la sua durata potrebbe essere aumentata fino a 8 ore.
Al liceo classico, ad esempio, la canonica versione sarà sostituita da una prova in due parti. Oltre al testo da tradurre ci saranno porzioni della stessa opera già tradotte, per permettere la contestualizzazione di quanto scritto. A seguire, 3 quesiti circa la comprensione e collocazione storico-temporale del testo. Saranno possibili prove miste, con Greco e Latino insieme.
Allo scientifico la seconda prova potrebbe vedere matematica e fisica . Ci saranno due problemi, di cui uno da risolvere, seguiti poi da 8 domande, con il candidato che dovrà rispondere a 4 di esse.
Infine, per quanto riguarda gli istituti tecnici, l’esame sarà diviso in due. Una parte sarà uguale per tutti, la seconda sviluppata specificatamente dalla commissione.




Crediti e punteggi

I criteri per il calcolo dei crediti di ammissione e i punteggi delle prove per la maturità  2019 cambiano di conseguenza.
I primi passano da avere un tetto di 25 a un massimo di 40 punti. La conversione dei crediti maturati col vecchio ordinamento sarà spiegata tramite una circolare entro gli scrutini intermedi.
I due esami scritti rimasti aumentano il loro punteggio, passando da 15 a 20 punti. La prova orale, invece, scende a 20 dagli originari 30 punti.
La commissione potrà accrescere il punteggio dell’esame di 5 unità. Questo solo se il candidato abbia raccolto almeno 30 crediti d’ammissione e abbia conseguito una valutazione di almeno 50 nelle prove d’esame.

Il ministro Bussetti ha dichiarato che nei prossimi giorni verrà diramato un piano di formazione per gli istituti scolastici, con conferenze informative riguardo le novità.
Già da dicembre saranno a disposizione le prime simulazioni d’esame, con tracce fatte circolare dal ministero.

Stefano Mincione

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