Il leader della Lega Matteo Salvini stacca tutti al primo posto dei perdenti. Persino nel vincente Veneto è stato surclassato dalla concretezza di Zaia. Un po’ come l’estate scorsa al Papeete la lucidità del disagiato è andata persa mentre creava aspettative plebiscitarie senza fondamento.
Hai provato a prenderti la Campania.
Speravi che avessero dimenticato il tuo disprezzo, il tuo chiamarli “terremotati colerosi“.
Ti hanno solo restituito tutto. Col sorriso. A modo loro.
Hai provato a prenderti la Puglia, che un tempo chiamavi “Terronia”. Ci hai provato mangiando panzerotti e orecchiette.
Speravi che i pugliesi fossero tutti così fessi da votarti per qualche selfie culinario.
Ti hanno restituito solo indifferenza.
E nemmeno col centrosinistra diviso in tre ce l’hai fatta a vincere. Nemmeno con Emiliano con le mani legate dietro la schiena.
Hai provato a prenderti la Toscana, la roccaforte rossa, dopo il miseramente fallito tentativo in Emilia Romagna.
E niente: ti ha detto male pure lì.
Nelle Marche avete vinto sì, ma con Acquaroli, il candidato della Meloni.
E perfino in Veneto il tuo avversario interno Luca Zaia ha preso con la sua lista quasi il triplo della Lega.
Ci hai provato perfino, Matteo, con la letterina del bambino-fenomeno che non sa scrivere in italiano ma è estremamente informato sull’attualità politica e sui procedimenti giudiziari a tuo carico che lui dopo attenta analisi del quadro probatorio ha definito “ingiusti”.
Che pena. Che infinito disprezzo per l’intelligenza degli italiani.
Hanno vinto Emiliano, Giani, De Luca.
Sì. Ma soprattutto hai perso tu.
Di nuovo. E ancora.
Ciao Matteo.
Nella Lega ti aspettano impazienti.
Bacioni.