Mattarella premia 32 esempi civili. Di cosa? Di una società migliore

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Mattarella premia 32 esempi civili. l’Italia buona Di Romolo Carletti, Samba, Giacomo, Rosalba e tanti altri.


Romolo Carletti ha 84 anni, abita vicino Firenze. E tutte le mattine fa una cosa bellissima: prende la macchina, va a prendere Xhafer e lo accompagna a scuola. Perché? Perché Xhafer è un bambino macedone di 7 anni non vedente. Il padre lavora come taglialegna, e la madre non ha la patente. Così a lui ci pensa Romolo, che tutti i giorni si fa 60 km in macchina per consentire a Xhafer di studiare.

E da oggi Romolo Carletti è Commendatore della Repubblica italiana. Lo ha deciso Sergio Mattarella: “Per lo straordinario esempio di generosità e solidarietà che lo ha visto ogni giorno accompagnare a scuola un bambino non vedente altrimenti impossibilitato a frequentarla”.

E assieme a Romolo, il nostro Presidente della Repubblica ha deciso di premiare altre 32 persone. 32 uomini e donne.

C’è Samba, senegalese che disarmò eroicamente l’aggressore del caporalmaggiore Toia, aggredito con delle forbici a Milano. C’è Rosalba, preside di 61 anni in una scuola di Scampia, ogni giorno in prima linea per l’educazione di ragazzi e ragazze. C’è Stefano, medico che cura gratuitamente bambini affetti da labiopalatoschisi, ustioni e traumi di guerra. C’è Giacomo, atleta paraolimpico che a 18 anni perse la gamba, e che non si è mai arreso.

E con loro tanti altri. Tanti altri esempi. Di cosa? Di una società migliore. Basata sui valori di solidarietà, empatia, forza di volontà, coraggio. Che da oggi sono cavalieri, commendatori, ufficiali al merito della Repubblica. A dimostrarci che una vita vissuta correttamente, ispirata a quei valori, è una vita che viene premiata con l’onore. Ed il bellissimo onere di divenire esempio per tutta la società.

Grazie quindi a voi tutti per ciò che fate ogni giorno. Grazie per ciò siete. E, ovviamente, grazie al nostro Presidente, che anche oggi ci ha dimostrato di essere non solo un grande uomo.

Ma l’esempio per eccellenza di ciò che dovrebbe essere un Presidente.

 

Leonardo Cecchi

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