Il governo dell’Assam ha da poco arrestato migliaia di persone coinvolte in matrimoni precoci. Centinaia di donne hanno protestato.
È di qualche giorno fa la notizia dell’arresto di circa 3.015 persone nello Stato di Assam, in India. A dare l’informazione è il primo ministro Himanta Biswa Sarma, dopo aver dichiarato che la campagna è destinata a eliminare la minaccia dei matrimoni infantili entro il 2026. La decisione ha portato centinaia di donne a protestare per difendere l’innocenza di coniugi e parenti.
I matrimoni precoci in numeri
L’UNICEF definisce come matrimonio precoce o infantile un’unione stipulata prima dei 18 anni di età di almeno uno dei componenti. La maggior parte dei matrimoni precoci coinvolge le donne. Secondo i dati più recenti, in tutto il mondo il numero totale di bambine sposate durante l’infanzia è di 12 milioni all’anno. L’Africa occidentale e centrale registra i livelli più alti di matrimoni infantili, con 4 giovani donne su 10 sposate prima dei 18 anni. In Africa orientale e meridionale quelli precoci corrispondono al 32% dei matrimoni totali, in Asia meridionale al 28% e in America Latina e nei Caraibi al 21%.
Le stime dei matrimoni precoci in India variano da una fonte all’altra. Secondo il National Family Health Survey (NFHS-5), tra il 2019 e il 2021 raggiungevano il 23,3%. Secondo l’International Center for Research on Women, questo numero porta l’India al 14° posto rispetto al tasso più alto di matrimoni infantili al mondo.
Negli ultimi anni il numero dei matrimoni precoci ha subito un abbassamento. Se nel solo continente indiano la diminuzione è stata del 46%, a livello globale ci sono stati 25 milioni di matrimoni in meno rispetto a quanto previsto 10 anni fa. Tuttavia, secondo l’UNICEF questa accelerazione non basta. Sulla base delle stime attuali, entro il 2030 più di 150 milioni di ragazze si sposeranno prima di aver compiuto 18 anni.
Matrimoni precoci: motivazioni e conseguenze
I matrimoni infantili in India sono sorretti da una pluralità di motivazioni. Una delle più evidenti è la povertà che spinge le famiglie a cedere in sposa le figlie in modo che siano sostenute dai mariti. In alcuni casi la dote nuziale aumenta con l’età della donna, mentre a volte si ritiene che sposare una ragazza giovane serva a proteggere la sua sessualità e l’onore della famiglia. Tuttavia, questi matrimoni non aiutano realmente le famiglie a uscire dalle situazioni di povertà. Sostituendo l’istruzione con il matrimonio, le giovani donne non hanno modo di entrare nel mondo del lavoro e di provvedere economicamente alla famiglia.
I matrimoni precoci hanno impatti estremamente nocivi sulla vita delle persone coinvolte. Oltre a perdere il diritto all’infanzia, i bambini costretti a sposarsi perdono il diritto all’istruzione e il diritto di essere al sicuro da violenze fisiche e mentali, lesioni e abusi. Inoltre, le giovani spose spesso non sanno molto di contraccezione e non hanno facile accesso ai servizi dedicati. Queste rimangono incinte in giovane età e hanno molte più probabilità di morire durante il parto o la gravidanza. Le problematiche coinvolgono anche i nascituri. Infatti, oltre ad avere un alto tasso di mortalità, questi bambini hanno maggiori probabilità di nascere prematuri e con problematiche di salute.
Le leggi indiane sui matrimoni infantili
I matrimoni infantili in India sono un argomento complesso. Il Child Marriage Restraint Act del 1929 stabiliva l’età minima del matrimonio a 14 anni per le donne e 18 per gli uomini. Dopo l’Indipendenza indiana del 1947, tale legge ha subito variazioni valide solo per i non musulmani. Nel 1978 l’età minima è stata portata a 18 anni per le donne e a 21 per gli uomini. L’ultimo aggiornamento in termini di legge sul matrimonio infantile in India è il Prohibition of Child Marriage Act del 2006.
La popolazione musulmana ha largamente osteggiato il Child Marriage Restraint Act, portando nel 1937 a sostituirlo con la Sharia, il corpo di diritto canonico basato sul Corano. Questo porta a grosse controversie e difficoltà nel giudicare i singoli casi. Infatti, legge musulmana non vieta il matrimonio infantile, non prevede limiti minimi di età e permette il consenso dei genitori o dei tutori in caso di matrimonio. In alcuni casi, la rivendicazione della definizione e delle norme sul matrimonio precoce come materia di diritto personale basato sulla Sharia ha consentito a matrimoni con ragazze musulmane minorenni di essere considerati legali.
La battaglia dello Stato di Assam contro i matrimoni precoci
L’annuncio delle misure tese a contrastare i matrimoni precoci nello Stato di Assam è stato dichiarato lo scorso 23 gennaio dal primo ministro Himanta Biswa Sarma. Il governo ha preso la decisione sulla campagna in base ai numeri delle madri minorenni e delle ragazze incinte dello Stato: un allarmante 11,7% superiore alla media nazionale del 6,8%. Le operazioni di arresto hanno avuto inizio il 4 febbraio. Sono stati annullati oltre 100 matrimoni e in tutto sono stati elencati più di 8000 imputati.
Per gli uomini cha hanno sposato ragazze tra i 14 e i 18 anni, l’azione legale è stata avviata ai sensi del Prohibition of Child Marriage Act. Il riformatorio è previsto per i mariti che hanno meno di 14 anni. Nelle circostanze in cui le bambine siano state costrette al matrimonio prima dei 14 anni viene applicato il Protection of Children from Sexual Offences Act del 2012. In questo caso, gli imputati sono incarcerati per stupro o violenza sessuale su minore e rischiano l’ergastolo.
Le rivolte femminili
Durante gli arresti centinaia di donne hanno protestato chiedendo il rilascio di coniugi e familiari e indicandoli come innocenti. Secondo le notizie, la maggior parte degli arrestati sono uomini musulmani appartenenti alle fasce più povere della società. Per questo motivo qualcuno afferma che la campagna contro i matrimoni precoci sia un tentativo di emarginare le minoranze musulmane dello Stato. Inoltre, è indubbio che una campagna simile possa apparire ingiusta agli occhi di persone che praticano il matrimonio infantile per tradizione. Infatti, la legge musulmana ha da sempre consentito alle ragazze che hanno raggiunto la pubertà di sposarsi di loro spontanea volontà.
Come dimostrano alcuni studi, i matrimoni precoci sono intimamente legati alla condizione socio-economica. Questi forniscono prove lampanti sulle disuguaglianze presenti nelle zone coinvolte e sulle discriminazioni di genere operate. Come afferma l’UNICEF, i matrimoni infantili sono il risultato dell’interazione di forze economiche e sociali che riflettono lo scarso valore accordato ai diritti umani delle ragazze. Le norme che operano questo tipo di svalutazione affidano loro un ruolo limitato al matrimonio, alla maternità e alle responsabilità domestiche in preparazione di questi eventi. Spesso l’istruzione ha un valore secondario, se non nullo. Le proteste hanno reso evidente questo fattore: la maggior parte delle giovani coinvolte è povera, non istruita e dipendente dal lavoro di mariti e parenti per sopravvivere. Questa informazione non sconvolge dato che lo stato di Assam ha un 86% di popolazione rurale e che, tra questa, il 74% delle donne non ha completato 10 o più anni scolastici.
Una campagna controversa
Questa vicenda rende evidente il ruolo centrale che povertà e mancanza di istruzione hanno nel dare forma al circolo vizioso che coinvolge i matrimoni infantili. Pur avendo avuto motivazioni fondate, la campagna contro i matrimoni precoci messa in atto dallo Stato di Assam è assolutamente controversa. È solo attraverso l’elevazione sociale ed economica delle persone coinvolte che questa pratica può essere davvero sradicata. Migliorando l’istruzione delle bambine e non prendendo esplicitamente di mira singole comunità.
Stella Canonico