Roma celebra la mente poliedrica di Matrakçı Nasuh. Uno dei geni più brillanti della storia turca. Stratega, matematico, storico, miniaturista, geografo e cartografo, Nasuh diede prestigio alle ricche corti di Selim I e Solimano il Magnifico nella prima metà del Cinquecento. Mentre, in Occidente, arti e scienze fiorivano insieme nella stagione del Rinascimento.
Dopo Sarajevo, Belgrado, G20 di Antalya, Istanbul, Vienna, Tokio e Parigi Matrakçı Nasuh arriva nella capitale. La mostra è stata inaugurata nella sede della Società Geografica Italiana a Roma. Si inserisce nei festeggiamenti per i 150 anni dalla fondazione dello stesso prestigioso istituto. Realizzata dalla Istanbul Intercultural Art Dialog Association (IKASD) propone 41 opere prodotte da 12 artiste turche.
Matrakçı Nasuh ha lasciato un patrimonio cartografico dal grande valore storico, artistico. Attivo soprattutto sotto i sultani Selim I e Solimano il Magnifico è stata una delle menti più rilevanti della sua generazione (1480-1564). I suoi disegni sono stati realizzati durante le campagne militari dei sultani, con tecnica di rara raffinatezza. Mostrano il volto del Medio Oriente e dell’Europa nel XVI secolo. Da Baghdad a Belgrado. Un’opera di portata straordinaria, riconosciuta dall’Unesco.
La vita stratega del cartografo di Solimano raccontata da artiste turche
In mostra dal 5 al 28 luglio un affascinante percorso nella storia e nei suoi luoghi, a cura di Beste Gürsu con il cordinamento artistico della pittrice Sevim Ersoy. Ospitata nelle sale espositive della Società Geografica Italiana. L’ente possiede uno straordinario archivio cartografico e una delle biblioteche più importanti d’Europa nel settore geografico. Ci saranno 41 opere prodotte da 12 artiste turche che hanno trasferito su piastrelle di ceramica o su tela le immagini di cartografie urbanistiche. O le miniature realizzate a mano da Matrakçı Nasuh durante le campagne militari orientale e occidentale.
Presenti nelle rispettive due opere Beyan-ı Menazil Sefer-i Irakeyn e Tarih-i Feth-i Sikloş Estergon ve İstol Belgrad. Nel percorso espositivo il pubblico potrà seguire l’itinerario delle due campagne militari descritte. Apprezzare, quindi, non solo in senso artistico e tecnico ma, anche in senso cronologico e storico il meraviglioso patrimonio cartografico dal grande valore storico, artistico che ci ha lasciato Matrakçı Nasuh.
Per rendere completo il progetto, l’Automobile e Touring Club di Turchia hanno tradotto dal turco classico (antico) al turco moderno l’opera “Tarih-i Sultan Beyazid” di Matrakçı Nasuh. Si trova presso il Palazzo Topkapi (n. 1272); la Direzione Generale del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia ha pubblicato un album musicale dal titolo “Musica Turca del XVI secolo”; le Poste Turche PTT A.Ş. hanno stampato una cartolina e un francobollo commemorativi; l’Unesco ha pubblicato un catalogo dedicato al progetto.
Le antiche mappe del ‘500
Nei secoli scorsi i cartografi viaggiavano assieme agli eserciti aggiornando via via le mappe delle terre conquistate. La scalata dell’Impero turco inizia nel XIV secolo e prosegue, indisturbata, fino a gran parte del Cinquecento. Durante questo arco di tempo le navi turche infestano senza tregua le coste del Mar Nero e quelle del Mediterraneo. L’Impero Ottomano estendeva i suoi domini nel Medio Oriente. Tra le più importanti vi fu la guerra ottomano-safavide dal 1532 al 1555. Con: da una parte Solimano I, detto Il Magnifico, e dall’altra lo Scià Tahmasp I di Persia.
Nel corso della lunga campagna ottomana, assieme alle truppe viaggiava il bosniaco Nasuh bin Karagöz bin Abdullah el-Visokavi el-Bosnavî, conosciuto come Matrakçı Nasuh. “Uomo universale”, capace di eccellere in tutte le discipline della conoscenza. Nasuh era un matematico, uno storico, un inventore, un pittore, un geografo, un cartografo nonché agricoltore e maestro di spada. Durante i viaggi da Istanbul alle zone conquistate riempì diversi volumi con mappe, disegni delle città incontrate, strade, fiumi e montagne.
Le miniature di Matrakçı Nasuh sono contenute nel Fetihname-i Karabuğdan. Quattro volumoni di storia conservati nella biblioteca dell’Università di Istanbul di cui, in ogni capitolo, vi sono le illustrazioni, fatte a mano da Nasuh, delle città incontrate dall’esercito del sultano. Nella sua marcia da Istanbul a Baghdad e poi a Tabriz, ora in Iran. Raccontano le imprese della guerra contro i savafidi, i reggitori della Persia, durata dal 1532 al 1555.
Nel 2014 l’Unesco ha voluto inserire Matrakçi Nasuh per il suo 450° anniversario della morte all’interno degli Anniversari da commemorare.
Svariate le collaborazioni istituzionali alla base del progetto. Alla sua realizzazione hanno partecipato: il Fondo di Promozione del Primo Ministro della Repubblica di Turchia, con il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Turchia, con il Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia, con il Comitato Nazionale per la Turchia dell’UNESCO, con l’Ambasciata della Repubblica di Turchia presso la Santa Sede e con l’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia a Roma. In aggiunta, la collaborazione di : Anadolu Agency – Global Communication Partner, Automobile e Touring Club di Turchia, Daily Sabah – A Haber – Sabah, PTT A.Ş., Art & Life Production, CC Tercüme, Insan ve Sanat, Turkish Airlines.
Dopo Roma, la mostra, farà tappa a Washington e Budapest. Toccando, in totale, nove stati e dieci città distribuite su tre continenti.
Felicia Bruscino
Alcune delle sue miniature
Molto interessante