Materie prime: il ruolo del riciclo nella transizione ecologica

Materie prime.

Materie prime. Il settore del riciclo è fondamentale per la buona riuscita della transizione ecologica.

Materie prime: il ruolo del riciclo è fondamentale per la buona riuscita della transizione ecologica. Il settore è però in crisi a causa del caro energia. Servono investimenti al più presto.  

 Materie prime sempre più costose! Dal secondo trimestre del 2020 il prezzo delle principali fonti di energia quali petrolio e gas naturale è andato aumentando sempre di più. Lo scoppio della guerra in Ucraina non ha che peggiorato le cose. Il rincaro dei prezzi è arrivato a ledere, purtroppo, un settore fondamentale per il processo di transizione ecologica: il riciclo dei rifiuti.  Diversi impianti hanno chiuso; altri sono rimasti operativi soltanto alcuni giorni della settimana. La situazione è problematica. Le industrie del riciclo sono infatti fondamentali per poter garantire l’approvvigionamento di materie prime non critiche e sostenibili.  

Transizione ecologica 

Quello della transizione ecologica è un progetto ambizioso. O meglio, un processo ambizioso. Nessuna rivoluzione avviene da un giorno altro. La transizione ecologica si configura come un insieme di azioni e criteri volti alla salvaguardia del clima; dell’ambiente e della biodiversità. Tra questi si segnalano almeno sei punti fondamentali: 

Proprio il settore del riciclo dei rifiuti desta ora preoccupazione. A causa del rincaro dei prezzi dell’energia, il settore è messo fortemente a rischio. Diversi impianti hanno chiuso; altri sono rimasti operativi solo alcuni giorni della settimana. Di questo passo la transizione ecologica faticherà a raggiungere i propri obiettivi, tra i quali la decarbonizzazione entro il 2050. Il riciclo dei rifiuti è infatti fondamentale per l’approvvigionamento di materie prime. 

Materie prime: il loro ruolo nella transizione ecologica 

L’approvvigionamento sicuro di materie prime sostenibili rappresenta una preoccupazione per tutti gli Stati coinvolti nel processo di transizione. Alcune di queste sono infatti fondamentali per lo sviluppo di settori strategici come quello delle energie rinnovabili, della mobilità elettrica e delle tecnologie digitali. Parlo del Litio, del Nichel, del Cobalto e delle Terre rare. Esse sono fondamentali per la  costruzione di turbine eoliche, batterie a basso consumo, pannelli fotovoltaici e stoccaggio dell’idrogeno. Reperirle non è affatto semplice e l’industria mineraria è concentrata nelle mani di pochi. La Cina, da sola, produce più della metà di tutti i minerali su scala globale. Volendo fare affidamento unicamente su tali materie per portare avanti la transizione ecologica, l’Europa rischia di passare da una dipendenza da combustibili fossili ad una dipendenza da materie prime d’importazione. 

Materie prime: nuove fonti di approvvigionamento  

È chiaro che serva un approvvigionamento diverso delle materie prime, sicuro e sostenibile sia sul piano ambientale che su quello sociale. Servono azioni concrete e investimenti nel settore, per evitare qualsiasi criticità futura.  È proprio in quest’ottica che nasce il “Piano d’azione per le materie prime critiche”.   Al suo interno, sono evidenziati tutti gli aspetti strategici su cui intervenire. Almeno quattro i punti fondamentali: 

Riciclo: un settore fondamentale  

Proprio il quarto ed ultimo punto fa capire quanto sia urgente la questione in argomento. Il settore del riciclo, sempre più danneggiato dal rincaro dei costi dell’energia, ha ora più che mai bisogno di investimenti e azioni mirate alla sua salvaguardia. Esso soltanto permetterà all’Europa di proseguire nella transizione ecologica attraverso la produzione di energia a partire da materie prime non più critiche, bensì strategiche. Pensiamo per esempio ai rifiuti “tecnologici”. Con l’avanzare del tempo si avrà a disposizione una quantità sempre maggiore di prodotti tecnologici. Il loro riciclo consentirà non solo di recuperare materie prime strategiche fondamentali per il raggiungimento dell’autonomia produttiva ma anche di colmare il divario tra la disponibilità delle materie stesse e l’aumento della loro domanda.  

Alessia Fallocco

 

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