Mata Hari, la spia che sedusse i potenti

7 Agosto 1876: nasce Mata Hari, la spia per antonomasia che ha sedotto uomini potenti negli anni della Grande Guerra e che oggi a distanza di 140 anni dalla sua nascita, seduce ancora. A lei, Paulo Coelho dedica il libro: “La spia”, in uscita a Novembre.

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Fonte: superretro.com

Mata Hari, dotata di incredibile fascino, è stata la regina di tutte le spie. Nessuno uomo che l’ha incontrata è riuscito a resisterle. Margaretha Gertruida Zelle, questo il suo vero nome, nacque in Olanda nel villaggio di Leeuwarden. Di famiglia agiata, era di una bellezza particolare: carnagione ambrata e occhi scuri, la differenziavano molto dai suoi connazionali olandesi.

La sua vita è stata molto movimentata e segnata da gioie e dolori che Mata Hari visse sempre con un animo indomito e sprezzante del pericolo. Sposò, dopo il dissesto economico della sua famiglia, un ufficiale, il capitano Rudolph Mac Leod e si stabilì ad Amsterdam. Ebbe un figlio che morì avvelenato quando la coppia si trasferì nell’isola di Giava, a causa degli impegni militari del marito.

A Giava, Margaretha faceva gli onori di casa e riceveva personalità illustri del mondo militare. Grazie a queste conoscenze, potè assistere per la prima volta ad una danza locale, esotica all’interno di un tempio. Rimarrà molto colpita da queste movenze, che diverranno in seguito parte integrante della sua vita.

La vita matrimoniale non fu delle più rosee, litigi continui portano Margaretha a chiedere il divorzio dal marito. Si trasferì a Parigi dove cominciò la sua vita mondana e divenne la Mata Hari che passò alla storia.

Per sbarcare il lunario a causa della sua situazione finanziaria precaria, decise di sfruttare la sua bellezza e le danze orientali che aveva appreso nel periodo in cui visse a Giava con l’ormai ex-marito.

Diventa una danzatrice e cambia il suo nome in Mata Hari, creandosi un personaggio e sfruttando la passione per l’esotico che la Francia della Belle Epoque aveva. La sua famiglia sfruttò la crescente fama di questa donna, venuta dall’Oriente, ma che in realtà era olandese, creando una biografia falsa.

Mata Hari ammaliava tutti gli uomini che passavano sul suo cammino, esibendosi in danze erotiche in case private fino ad esibirsi al teatro dell’Olympia di Parigi e conquistandosi l’epiteto di “donna che è lei stessa danza”. Fece perdere la testa ad artisti, militari, potenti di ogni nazionalità con cui intratteneva rapporti amorosi.

Con l’avvento della Grande Guerra, cominciò il suo lento e inesorabile declino. Divenne spia dell’esercito tedesco che le offrì ingenti somme di denaro, di cui ella aveva costantemente bisogno.

Iniziarono i suoi viaggi in giro per l’Europa tra Spagna, Olanda, Germania ma finì per cadere nelle maglie del doppio gioco. Nonostante fosse un’agente segreto della Germania, a cui passava informazioni, grazie alla sua attività di starlette che la portava ad intrattenere rapporti intimi con i potenti di turno, accettò, sempre in cambio di cospicui guadagni, di diventare una spia francese.

Un passo falso tuttavia, permise a Mata Hari di mettere fine alla sua attività di spionaggio. L’esercito tedesco, attraverso un sistema di trasmissione, scoprì il doppio gioco della danzatrice. Vennero a sapere che i francesi la intimavano a tornare a Parigi da Madrid, per riscuotere la sua paga. Venne arrestata nella stanza dell’hotel dove alloggiava, il 2 gennaio 1917.

Venne rinchiusa nel carcere di Saint-Lazare. Al processo negò tutto ma poi si vide costretta a ritrattare in quanto non potè evitare di giustificare le ingenti somme, prezzo pagato per la sua attività di spionaggio.

Caso curioso è che nessuno dei suoi amanti che testimoniarono al processo la accusarono di essere una spia. Tuttavia, la sentenza di colpevolezza venne pronunciata il 27 settembre 1917.

La storia vuole che l’esecuzione di Mata Hari fosse compiuta da un plotone di 12 militari francesi al castello di Vincennes, il 15 ottobre 1917. Qui, la donna arrivò scortata e mandò baci ai suoi esecutori e nel momento in cui venne legata al palo non volle la benda sugli occhi, a confermare ancora una volta il suo coraggio e il suo sangue freddo. Guardò dritto negli occhi i suoi esecutori che degli 11 colpi di fucile, ne mandarono a vuoto 8, colpendola solo con 3.

Leggenda narra che Mata Hari si fosse denudata di fronte al plotone di esecuzione francese come ultimo atto della seduzione che la contraddistinse per tutta la sua vita, seduzione che la portò in alto tra le stelle ma che la fece cadere altrettando in basso, condannandola alla morte.

Mata Hari si proclamò sempre innocente durante il suo processo, ammettendo di aver frequentato numerosi uomini di potere in quegli anni di guerra. Nel 2001, L’Olanda ha chiesto al governo francese la sua riabilitazione, sostenendo che fu condannata senza prove.

Donna misteriosa e affascinante, Mata Hari ha rappresentato il mito di una donna che ha vissuto la vita con forza, coraggio e freddezza e le cui circostanze relative alla sua innocenza mai del tutto chiarite, si perdono nei gangli delle spartizioni di potere degli Stati in lotta, durante la Prima Guerra Mondiale.

Laura Maiellaro

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