Nicola Masuottolo, partenopeo classe 64, dipinge. Lo fa da piccolo, gli viene naturale. Ha iniziato dipingendo i paesaggi della sua terra, i Campi Flegrei. Riuscendo a trasporre la bellezza della terra del mito, sulla tela usando colori a olio. Successivamente passerà agli acrilici. Durante una mostra tenutasi a Roma, dal titolo “I Ciclopi“, inizia in lui un cambiamento che lo porta ad una svolta. Comincia a dipingere forme umane, volti. Ed è così che dal 2009 inizia uno studio, una ricerca. Sperimenta nuove tecniche che consentano una maggiore libertà espressiva. Dipinge la quotidianità, l’attualità delle vicende di cronaca del suo tempo. Lo fa a modo suo: inserisce testi, lettere stilizzate, colori, immagini accostate ai suoi volti. I suoi dipinti sono viaggi alla riscoperta delle radici più profonde, uno spaccato sulle contraddizioni della sua città, alla ricerca spasmodica della bellezza anche nelle brutture , con la consapevolezza che solo grazie alla bellezza il mondo si può salvare. I suoi volti, sono figure eloquentemente retoriche, un modo originale e sanguigno per raccontare le sfaccettature del sentire umano, con le sue virtù e le sue debolezze; le sue pennellate, i suoi spruzzi di colore, sono segni di denuncia sociale impresse su tela. E non solo, Masuottolo nella sua perpetua ricerca stilistica, sperimenta colori e materiali nuovi, le sue ultime opere, sono infatti dipinte sul metallo, soprattutto alluminio. Masuottolo riesce con maestria a dare anima al freddo metallo, lo incendia con i suoi colori “carnali”, conferendo alla lega basica, quasi un anelito di vita. Nel 2015, Mimmo Borrelli e Roberto Saviano portano in scena al Piccolo Teatro di Milano, ” SangheNapule” ovvero ” Vita straordinaria di San Gennaro”. Per l’occasione, scelgono le opere del Masuottolo: Locandine, brochure e tutto il materiale pubblicitario dell’evento, sono del Masuottolo. San Gennaro Futtetenne, il titolo della tela, dove appare un San Gennaro con un sorriso di sfida verso chi lo dileggia, strafottente, come la sua Napoli che ormai abituata, si lascia scivolare tutto addosso, facendosi beffe di tutti. Un’opera di grande impatto, sospesa tra il sacro e il profano, onirica, quasi una fotografia della Napoletanita’. Di sé l’artista, tra le altre cose, afferma di dipingere per ” egoismo personale” . In realtà, tira fuori le sue emozioni, emozionando chi riesce a coglierne l’essenza
Masuottolo: La pittura come denuncia sociale
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di admin
- Categories: Cultura
- Tags: artistaNicola MasuottoloSan Gennaro futtetenneSangheNapule
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