Massimiliano Ursini: ovvero, quando l’aggressore diventa vittima

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Massimiliano Ursino, segretario provinciale di Forza Nuova, aggredito a Palermo.

Dopo le innumerevoli aggressioni compiute dai militanti di Forza Nuova, uno di loro si è ritrovato a subire lo stesso trattamento solitamente riservato ad altri. Ieri pomeriggio a Palermo c’è stata un’aggressione nei confronti del segretario provinciale di Forza Nuova Massimiliano Ursino.

Forza Nuova sotto attacco

Sembra paradossale, eppure è realmente accaduto. Ieri, attorno alle 18:45, Ursino si trovava tra via Dante e piazza Lolli, nei pressi della sede di Forza Nuova di Palermo, situata in via Villa Florio, quando è stato avvicinato da un gruppo di persone, vestite di nero e col volto coperto, che lo hanno legato mani e piedi con del nastro da imballaggio e lo hanno pestato a sangue. Secondo alcuni presenti, gli aggressori sarebbero quattro, mentre altri ne hanno indicati sei. Massimiliano Ursino è stato condotto all’ospedale Civico, dove sono state riscontrate gravi ferite alla testa, ma non verserebbe in condizioni gravi. Lui stesso ha dichiarato: “Sono stato legato in strada“. Tra l’altro l’aggressione è stata ripresa da una persona con un cellulare, si pensa che anch’essa faccia parte del gruppo che ha organizzato l’attacco al segretario provinciale di Forza Nuova, titolare di un laboratorio di tatuaggi in via Marconi. Ora la Digos indaga su quanto accaduto.




Chi la fa, l’aspetti?

In passato, a luglio del 2006, Ursino era stato arrestato per aver rapinato e preso a sprangate due immigrati del Bangladesh davanti al teatro Massimo di Palermo, con l’aiuto di due complici (anch’essi militanti di Forza Nuova): prima hanno derubato la loro borsa con dentro la bigiotteria, poi sono fuggiti, ma, vedendo che i due immigrati li inseguivano, hanno impugnato le spranghe e li hanno picchiati a sangue. Per questo gesto Ursino fu condannato in primo grado a due anni e mezzo di carcere. Non solo, l’anno prima si era reso protagonista di un altro attacco a sfondo razzista, a giugno del 2005, in compagnia di altre persone, aveva aggredito con pugni e bastonate un nigeriano e un giovane siracusano in via Candelai, sempre a Palermo. Questa ‘bravata’ fece rinviare a giudizio lui e i suoi compari per lesioni aggravate da motivi razziali. E poi nel 2008 Ursini si impegnò a confezionare e spedire a diverse redazioni giornalistiche dei pacchi choc con all’interno una bambola sporcata di sangue e interiora di animale. Il motivo di tutto ciò era una campagna di Forza Nuova contro la legge 194, quella riguardante l’aborto. Insomma, qualcuno potrebbe dire: “Caro mio, te la sei cercata!” E, infatti in molti dicono che ciò che gli è successo è frutto di ciò che lui stesso ha causato in passato; insomma, “Chi semina odio, raccoglie tempesta”, se così si può dire. Ma chi c’è dietro l’aggressione a Ursino?

La rivendicazione dell’attacco

Ieri sera è giunta una rivendicazione anonima dell’attacco, tramite il seguente comunicato:

“Chi afferma che esista una “minaccia fascista”, a Palermo come in tutta la Sicilia, dovrà ricredersi. Sul territorio palermitano esiste chi ripudia il fascismo e non ha timore di lottare per bloccarlo e schiacciarlo, a partire da questi protagonisti del forzanovismo, guerrieri a parole, violenti nelle immagini che evocano forse, ma incapaci di proteggere la propria incolumità e di conquistare qualsiasi forma di potere politico. Palermo è antifascista, nelle pratiche e nella quotidianità di chi la vive. A Palermo non c’è spazio per il fascismo”.

Nel febbraio del 2017, il laboratorio di Ursino era stato oggetto di un attacco: una bomba carta venne lanciata contro la saracinesca, nel tentativo di incendiare il locale. Il dirigente di Forza Nuova venne a sapere dell’attacco da un suo amico, lui era all’interno della sede del movimento e anche lì venne lanciata una bomba carta sulla porta, ma non ci furono feriti. Inoltre, Massimiliano Ursino è stato fra i protagonisti delle ronde sugli autobus cittadini che avevano scatenato diverse critiche, non da ultimo quelle del sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Questi, a proposito del pestaggio di ieri sera, ha dichiarato:

Quanto avvenuto con l’aggressione ai danni del segretario provinciale dell’organizzazione neofascista Forza Nuova a Palermo è il segno della degenerazione che la politica italiana sta subendo, dopo avere sottovalutato la recrudescenza di fenomeni e comportamenti fascisti e razzisti, che rischiano di infettare culturalmente la società civile, anche quella che antifascista e antirazzista si proclama. Il fascismo non si combatte con lo squadrismo, bensì con la cultura e la resistenza“.

 




Le reazioni del web all’attacco a Massimiliano Ursino

Riportiamo di seguito una parte dei commenti postati su Twitter riguardo l’aggressione a Massimiliano Ursino, le opinioni sono più che mai divise e discordi:

Palermo, aggredito segretario provinciale di Forza Nuova, legato per strada e pestato a sangue. Chi pensa di combattere così il fascismo, è egli stesso un fascista.

Il dirigente è lo stesso Massimiliano , condannato agli arresti domiciliari per un’ altra spedizione punitiva contro due cittadini del Bangladesh? condannato a due anni e mezzo, più 900 euro di multa?

Ci son quelli che fanno il saluto romano, quelli che hanno il Duce tatuato, il busto di Mussolini e i nostalgici del ventennio Poi c’è lo squadrismo rosso degli antifascisti che, in 6 contro 1, picchiano selvaggiamente chi non la pensa come loro

Solidarietà a Massimiliano , in foto a destra, segretario provinciale di , che in serata è stato legato mani e piedi e massacrato di botte da 6 militanti incappucciati! Complimenti di sto caxxo!

Ma se qualcuno di Forza Nuova o CasaPound avesse legato e pestato uno dei centri sociali, quanti strilli, urla, titoloni, servizi, cortei, manifestazioni, fiaccolate ci sarebbero stati…?

, rivendicato il raid contro il dirigente di Forza Nuova, Massimo . In sei lo hanno picchiato, provocandogli una frattura al naso ed ematomi al volto e in tutto il corpo. In passato, Ursino era stato condannato per botte a immigrati

E come se non bastasse, pestandolo a sangue con metodo fascista, hanno anche dato loro la possibilità di passare per “vittime”. I fasci vittime. Capito? Un capolavoro, compagni. Bravi.

Forza Nuova e promettono vendetta e dicono che non denunceranno gli aggressori. Che conoscono.

stamattina: “l’antifascismo è cultura di pace”. Lo vada a dire ad fracassato di botte a Palermo, e ai residenti di tutte quelle città, dove i suoi amichetti, passano e distruggono. Sta fuori come un balcone.

militante Forza Nuova aggredito legato e pestato in centro a . Aggressione di stampo e forse anche avvertimento di È il momento di sciogliere certi partiti, movimenti e associazioni.

Perugia: accoltellato militante di ‘Potere al popolo’ mentre affigge manifesti elettorali. Prima Palermo con l’aggressione di e ora Perugia. Ma che sta succedendo al nostro paese?

Quando leggo “Sei contro uno” penso subito “branco di fasci vigliacchi”. Sarà per questo che ‘sta cosa non mi va giù.

A volte anche i vengono sottoposti a trattamenti fascisti. Per questo noi combattiamo il , sempre e ovunque. Persino per loro.

Massimo rompe il silenzio dopo l’aggressione di ieri: “Colpendo me hanno colpito l’Italia intera, i politici hanno le mani sporche di sangue”

Se predichi poi non ti lamentare se qualcuno ti segue. La cosa rimane comunque un’azione schifosa, siamo meglio di così, siamo meglio di loro

Laura Boldrini: Condanno la brutale aggressione di ai danni di un esponente di I violenti non usino l’antifascismo per giustificare le loro azioni. L’ è una cultura di pace

Diciamolo forte e chiaro. Siamo arrivati a elezioni con in campo movimenti che non hanno niente a che vedere con nostra Costituzione e leggi che ci siamo dati. Che proceda a scioglimento di e con effetto immediato come richiesto da

Chiunque abbia attaccato il lurido picchiatore di persone di colore di è riuscito nella mirabile impresa di renderlo vittima e dare visibilità ad un movimento di ex terroristi neri e violenti che andrebbe sciolto.

Un militante di è stato legato e pestato a sangue per strada. È un’azione indecente che va condannata senza se e senza ma. E mi ferisce leggere i commenti di chi pensa che questo sia giustificabile come antifascismo: l’antifascismo è altro. Questa è criminalità.

Violenza mai giustificata, ma arrivare a considerare come I BUONI con tutta la storia di pestaggi che hanno dietro, mi sembra davvero ridicolo.

esponente dilegato e pestato per strada. Ci aspettiamo che la Cassazione lo consideri rievocazione storica.

Ma ha detto qualcosa sull’esponente di legato e preso a mazzate ? Perché qualcuno potrebbe essere visto come il mandante morale di questo gesto, non so, tipo lui ad esempio

Roberto SavianoLegare, pestare, accoltellare uomini inermi è barbarie. Chi usa violenza per affermare le proprie idee politiche, qualunque esse siano, è solo un idiota squadrista.




Mandanti morali ed esecutori materiali

A proposito di Saviano e di mandanti morali, quando alcune settimane fa era avvenuto il raid razzista a Macerata per mano di Luca Traini, lo scrittore aveva scritto che il mandante morale di quell’attacco contro gli immigrati fosse Matteo Salvini con i suoi sconsiderati moniti a cacciare gli stranieri dall’Italia. Non è che l’aggressione di ieri sera ad un leader di Forza Nuova è la risposta di chi non ha mandato giù la sparatoria sui sette immigrati? Davvero siamo giunti a questo livello? Ora il carnefice è diventato vittima, il lupo è divenuto agnello e il bastonatore è stato bastonato. D’ora in avanti esponenti di Forza Nuova, Casa Pound, Lega Nord e Fratelli d’Italia potranno citare quest’episodio come esempio del fatto che la violenza non è solo fascista, non sta solo a destra e non è solo ‘nera’, ma anche di sinistra e ‘rossa’. Ben fatto, a chi ha avuto questa grande pensata! Dopo gli insulti, gli sputi e i lanci di bottigliette d’acqua da parte dei centri sociali nei confronti della Meloni, ora abbiamo anche la violenza fisica vera e propria su un neofascista. Cosa potremmo chiedere di più a questa campagna elettorale? In sei aggrediscono un uomo indifeso, è vero in passato ha massacrato degli immigrati, dunque è degno di essere picchiato? Dunque merita un trattamento del genere? Questa è vigliaccheria. Certo, Traini ha sparato su sette immigrati indifesi e innocenti, loro non hanno aggredito nessuno in passato, ma non è così che si risponde alla violenza. La violenza non ha colore, la violenza non è di destra o di sinistra, la violenza è violenza, punto e basta. Non creiamo altri precedenti e non diamo il pretesto agli sciacalli di potersi ‘sciacquare la bocca’ con attacchi ai loro sostenitori.

Intanto a Roma sabato 24 febbraio si terrà una marcia contro i Fascismi, speriamo che possa essere solo la prima di una lunga serie di marce pacifiche, senza alcuna violenza.

Carmen Morello

 

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