Marocco, il massacro dei cani randagi in vista dei Mondiali 2026

Spari nella notte, corpi di cani randagi massacrati a terra e giustiziati con una pallottola alla testa. Questo è quello che è successo la scorsa notte per le strade di Taghazout, un paese nel Sud del Marocco, di Aourir e della famosa Agadir. Il motivo? Secondo le associazioni animaliste locali dietro a questa strage ci sono due moventi: una possibile candidatura per i Mondiali di calcio 2026 oppure la trasformazione di queste zone in aree turistiche.





I primi a denunciare i fatti sono stati proprio i turisti che, terrorizzati dagli spari, hanno iniziato a postare foto e video di cil cui stavano assistendo su ogni piattaforma social. Successivamente è arrivata la conferma della notizia da parte dell’associazione animalista italiana Stray Dogs International Project che da anni opera sul territorio marocchino per la realizzazione di uno straordinario progetto di convivenza pacifica tra cani randagi e gli abitanti di quella zona.

Una triste realtà che va avanti da anni

L’associazione italiana, come racconta nei vari reportage, è operativa sul suolo marocchino da ben quattro anni. In più occasioni si è schierata contro le soluzioni barbariche adottate dal governo per combattere il randagismo e la rabbia. Grazie al suo intervento si potuto dimostrare come la convivenza non è solamente possibile, ma è straordinariamente efficace. Un progetto così interessante da aver attratto anche l’Università di Vienna e da diventare un caso internazionale.



Stray Dogs International Project in collaborazione con la Fondazione Brigitte Bardot e altri enti locali hanno inoltre adottato nuovi metodi non violenti per ridurre la popolazione di cani randagi e di conseguenza ogni malattia legata a ciò. Evitando dunque stermini di massa o avvelenamenti tramite pillole hanno attuato un programma di sterilizzazione e di vaccinazione ad ogni singolo animale.

Non è la prima volta: il caso della Ucraina

Molti temono che dietro a questo brutale gesto ci sia la remota possibilità di candidare il Marocco come possibile sede dei Mondiali di calcio del 2026. Non è dunque la prima volta che in vista di queste importanti occasioni il governo adotti l’idea di ripulire le strade da animali randagi così che le sue strade sembrino più pulite e curate. Un caso analogo accadde in occasione degli Europei di calcio 2012 in Ucraina. Cani e gatti randagi furono brutalmente uccisi con veleno per topi, bastonate e fucilate.



Senza andare troppo il là con gli anni, è quello che sta succedendo in questi mesi nella Russia di Putin in vista dei Mondiali. Come già denunciato da tempo da Ekaterina Dmitrieva con la sua organizzazione Urban Animal Protecting Fund:

“Non è una novità. Era già successo prima delle Olimpiadi di Mosca del 1980.”

Al momento sono state lanciate due petizioni online per fermare questi massacri: una indirizzata direttamente al re del Marocco e l’altra rivolta al Ministro degli Interno e al Capo del Governo. Una triste realtà che deve essere fermata assolutamente.

Silvia Barbieri

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