Mark Rutte sarà il prossimo segretario generale della NATO

Il percorso verso la guida della NATO sembrerebbe oramai privo di ostacoli per l'olandese

Mark Rutte

I trentadue membri della NATO sembrano essere giunti ad un accordo circa la nomina del prossimo segretario generale dell’Alleanza: l’olandese Mark Rutte assumerà il ruolo di guida dei paesi firmatari del Patto Atlantico a partire da ottobre 2024. Le sue testate doti politiche e diplomatiche, affinate da decenni di esperienza sul campo, risulteranno decisive in un periodo di estrema tensione a livello globale come quello che stiamo vivendo.

La carriera politica di Mark Rutte e la corsa al segretariato generale della NATO

Klaus Iohannis, presidente della Romania, nella giornata di giovedì 20 giugno, una volta compreso di mancare dei consensi necessari per poter conquistare la leadership della NATO, ha ufficialmente ritirato la sua candidatura a segretario generale dell’organizzazione. Il ritiro di Iohannis consegna virtualmente nelle mani di Mark Rutte il prestigioso incarico di leader dell’Alleanza Atlantica.

Il segretario generale della NATO non è, infatti, selezionato tramite un processo elettorale ufficiale, ma è individuato dai trentadue membri dell’Alleanza, che devono raggiungere un consenso unanime sulla questione. Il ritiro della candidatura di Iohannis e il conseguente consenso della Romania verso l’elezione di Mark Rutte hanno, in questo senso, abbattuto l’ultimo ostacolo sulla strada dell’olandese verso il segretariato generale, posizione che rileverà ad inizio ottobre 2024.

Il percorso di Mark Rutte verso l’ottenimento del consenso di tutti e trentadue i membri firmatari del Patto Atlantico è stato tutto fuorché semplice. Il consenso più difficile da ottenere è stato quello di Viktor Orbàn, che ha preteso che la sua Ungheria fosse esentata da qualsiasi futuro progetto di assistenza militare o economica all’Ucraina in cambio del mancato esercizio del suo veto.

L’abilità mostrata da Mark Rutte nelle trattative intavolate con l’Ungheria per convincerla a supportare la sua candidatura sono indicative dell’esperienza politica e delle qualità diplomatiche di cui l’olandese dispone. Leader del partito liberale conservatore VVD (Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia), ha tenuto saldamente la leadership dei Paesi Bassi dal 2010 fino alle elezioni del 2023, che hanno visto l’estrema destra nazionalista di Geert Wilders ottenere una larga vittoria.


Il presente e il futuro dell’Alleanza Atlantica

Dopo dieci anni sotto la guida del norvegese Jens Stoltenberg, dunque, la NATO è pronta per un cambio di leadership. L’esperto Mark Rutte, una volta assunta la carica di segretario generale dell’Alleanza Atlantica, si troverà a dover far fronte a numerose situazioni spinose, prima fra tutte la guerra in Ucraina, che minaccia la sicurezza e l’integrità territoriale di numerosi paesi membri nell’est Europa.

In questo senso, come viene riportato su Adnkronos, le elezioni americane di novembre 2024 costituiranno una svolta epocale. Qualora Donald Trump dovesse riuscire a tornare al potere, il supporto statunitense alla causa ucraina potrebbe improvvisamente ridimensionarsi fortemente. Trump ha, infatti, più volte sottolineato la sua determinazione a ridurre l’impegno degli Stati Uniti in Europa, minacciando di interrompere i finanziamenti alla resistenza di Kiev.

Un altro problema che Mark Rutte si troverà a gestire è costituito dall’annosa questione dell’obiettivo minimo di spesa militare che ogni paese dell’Alleanza dovrebbe centrare, ossia il 2% del PIL. Proprio il fatto che numerosi membri della NATO non siano stati in grado di raggiungere questo obiettivo, deliberatamente o per mancanza di mezzi, ha scatenato le ire di Trump, che ritiene che questi paesi si affidino ciecamente alla protezione degli Stati Uniti.

Tuttavia, da questo punto di vista, la situazione appare in netto miglioramento. Secondo quanto comunicato recentemente da Stoltenberg, è in corso un trend positivo che vedrà oltre venti paesi dell’Alleanza raggiungere l’obiettivo minimo di spesa in materia militare nel 2024. Tra i membri che non sembrano destinati a centrare l’obiettivo troviamo, tra gli altri, l’Italia, il Canada e la Spagna.

Il compito di dirigere l’Alleanza Atlantica che Mark Rutte si è assunto, dunque, appare estremamente delicato. Il mondo occidentale necessiterà nei prossimi anni di una guida pragmatica e moderata, ma allo stesso tempo risoluta e incisiva, per far fronte alle numerose crisi geopolitiche che lo vedono coinvolto direttamente o indirettamente, dalla guerra in Ucraina fino alle frizioni tra Cina e Taiwan, passando per la guerra tra Israele e Hamas.

Pietro Menzani

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