Balotelli sceglie il Nizza, deludendo così le aspettative della sua città natale.
Oggi si chiude la parentesi estiva del calciomercato. Un periodo che determina spesso l’esito di una stagione e che, per questo, in tantissimi amano alla follia. La recente trattativa tra Mario Balotelli e il Palermo, così come il caso Higuain qualche mese fa, ci ricorda tutte le potenzialità di quella che dovrebbe essere una semplice compravendita di giocatori ma che, in realtà, si rivela come una macchina che sforna vane speranze e sogni ad occhi aperti.
Il matrimonio tra Super Mario e il Palermo, seppure apparentemente fantasioso, a un certo momento è sembrato una possibilità quantomai concreta. A prescindere dal fatto che Balotelli sia un palermitano “di passaggio” (nato nel capoluogo siciliano, Mario è cresciuto in provincia di Brescia), la piazza rosanera sembrava essere quella ideale per rilanciare il talentuoso “bad boy” ventiseienne, dopo due stagioni a dir poco disastrose.
I tifosi lo avrebbero accolto, infatti, come un profeta in grado di tracciare le linee guida di una stagione emozionante e piena di soddisfazioni.
Perché il Palermo i campioni li crea (si pensi a Dybala, Cavani o Pastore), non li compra. Ed è dal lontano 2007, dall’acquisto di Fabrizio Miccoli, che Zamparini non porta a Palermo un campione affermato nell’età giusta per fare ancora la differenza. Nomi di ultratrentenni sul finire della carriera, come Alessandro Diamanti (quest’anno) e Alberto Gilardino (l’anno scorso), fanno senz’altro piacere, ma non scaldano i cuori come avrebbe fatto l’arrivo di uno dei più discussi talenti di questa generazione.
L’affare sembrava convenire anche allo stesso giocatore che avrebbe avuto una squadra plasmata attorno alle sue esigenze, con compagni pronti a faticare per valorizzarlo. Un posto da titolare, un buon allenatore, un compagno di reparto ideale come il già citato Diamanti, una piazza calorosa e riconoscente, un campionato prestigioso e che ben conosce: tutti questi sono gli elementi che avrebbero permesso a Mario di tornare a essere Super come nell’anno del triplete all’Inter, o i primi sei mesi al Milan, o con la maglia azzurra agli europei del 2012.
Purtroppo, spesso i sogni si infrangono sulla durezza della realtà. Una realtà che in questo caso si chiama ingaggio. Troppi i 6 milioni che Balotelli riceve a Liverpool e troppo poco il milione offerto da Zamparini. In questa ampia finestra si è inserito il Nizza, società francese ben più ricca di quella siciliana che è riuscita a strappare le prestazioni del calciatore nostrano (manca solo l’ufficialità).
Magari la costa azzurra, piuttosto che quella di Mondello, si rivelerà la scelta giusta: Nizza, infatti, è una società solida che, al momento, è prima in classifica in Ligue 1. Campionato più facile della nostra Serie A, ma che Balotelli dovrà capire fin da subito per scalare le gerarchie della squadra rossonera francese.
Il Palermo, dal canto suo, dovrà accontentarsi di una seconda scelta, con la triste consapevolezza che il sogno perfetto chiamato Balotelli non ritornerà mai più.
Domani la società palermitana tornerà dunque alla vita reale, alla concretezza di una rosa fatta e finita che mostra tutta la sua mediocre normalità. Si smette di sognare e si inizia a lavorare, duramente, con i piedi per terra e la testa al campo, per ottenere una salvezza che con Super Mario sarebbe stata sicuramente un po’ più facile.