Marine Le Pen rinviata a giudizio per appropriazione indebita di fondi UE

Marine Le Pen

Marine Le Pen rinviata a giudizio. La più nota rappresentante dell’estrema destra francese insieme ad altri 26 membri del suo partito, il Rassemblement National, andrà a processo in quanto accusata di appropriazione indebita di fondi europei. L’inchiesta riguarda fatti accaduti tra il 2004 e il 2016 che coinvolgerebbero anche il padre della leader e fondatore del partito, Jean-Marie Le Pen. La nota politica francese rischia fino a 10 anni di carcere con annessa sospensione dalle cariche pubbliche.

Marine Le Pen rinviata a giudizio

Un nuovo scandalo coinvolge la politica francese: Marine Le Pen rinviata a giudizio perché accusata di appropriazione indebita e collusione nell’ambito di una truffa. La leader del Rassemblement National (RN), insieme con altri suoi 26 membri (tra cui 11 parlamentari), è accusata di aver usato fondi pubblici europei per assumere e pagare assistenti non per lavorare al Parlamento Europeo ma per il RN in Francia.

Il processo, che si svolgerà plausibilmente nell’autunno dell’anno prossimo, vede coinvolti anche lo stesso Rassemblement National (per avere nascosto i presunti illeciti), Jean-Marie Le Pen (padre di Marine e fondatore del RN al tempo denominato Front National), Bruno Gollnisch (ex numero 2 del partito) e Wallerand de Saint-Basta (tesoriere del RN).



I reati di cui è accusata Marine Le Pen sono avvenuti tra il 2004 e il 2016, secondo quanto riportano i procuratori che si son occupati dell’inchiesta; il periodo è quello precedente alla prima campagna elettorale per le presidenziali francesi della leader politica, che andò a sfidare l’attuale presidente Emmanuel Macron nel 2017 (e successivamente anche nel 2022). Il danno arrecato al Parlamento Europeo è stimato sui 7 milioni di euro circa, cifra che però è già stata in parte recuperata con il prelievo degli stipendi degli eurodeputati coinvolti.

Il Rassemblement National in una nota comunica di “contestare formalmente le accuse mosse contro i nostri deputati europei e contro i nostri assistenti parlamentari”, oltre a difendere Marine Le Pen, la quale non ha “commesso alcuna irregolarità”. Ora però l’ex presidente del RN rischia molto: se venisse condannata Le Pen potrebbe dover scontare fino a 10 anni di carcere oltre che ricevere una sanzione pecuniaria elevata. Il vero problema però sarebbe la sua esclusione, in caso di condanna, dalle cariche pubbliche per i dieci anni seguenti, cosa che la porterebbe a non potersi candidare per le presidenziali del 2027.

La carriera politica di Marine Le Pen

Marine Le Pen è uno dei pesi massimi della scena politica francese. Uscita sconfitta dagli ultimi due scontri elettorali con Macron, la leader del Rassemblement National non accenna a fare marcia indietro e si ricandiderà, processo permettendo, alle presidenziali 2027. Ma quali sono i principali punti della sua politica?

Le Pen è un’esponente dell’estrema destra francese. Inizia la sua carriera politica nel 1993, ma solo nel 2011 arriva la vera affermazione, quando sostituisce il padre Jean-Marie alla guida del Front National. La nuova leader capisce che per ottenere più voti e per poter essere un partito di governo il Front National si deve allontanare dal suo passato, costellato di simpatie neofasciste e monarchiche, cercando di rivolgersi ad un nuovo elettorato. Ecco quindi che inizia un processo di cambiamento nel partito cercando anche delle alleanze con altri gruppi, in modo da rafforzare la propria posizione nel governo francese.

Il culmine di questo movimento è il cambio di nome del 2017, quando il Front National diventa Rassemblement National, un nome che secondo la leader “deve esprimere il nostro desiderio di raggrupparci”. Il nuovo partito, mantenendosi fedele alla linea politica conservatrice della destra, cerca di allargare il suo bacino elettorale rivolgendosi, oltre che alla destra tradizionale, anche a tutti quegli elettori che non avevano mai votato il vecchio Front National in quanto fermi all’immagine troppo dura del gruppo politico. Se ha potuto sfidare Macron in ben due occasioni, è proprio perché è riuscita a rendere il nuovo Rassemblement National un partito di governo.

Le convinzioni politiche di Marine Le Pen sono semplici: immigrazione zero, riforma delle pensioni e difesa del potere d’acquisto dei francesi. Un programma molto simile ad esempio a quello della Lega di Matteo Salvini, che infatti è da tempo un suo alleato. Ora Salvini è al governo e Le Pen può seriamente puntare all’Eliseo nel 2027, dimostrando che la destra, estrema o meno, sta prendendo sempre più voti in tutta Europa. Senza dubbio un dato su cui varrebbe la pena interrogarsi.

Marco Andreoli

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