Marija Prymačenko, l’artista della meraviglia
Marija Prymačenko è stata un’artista e pittrice autodidatta ucraina di grande rilievo e successo. Nata nel 1909 nel distretto di Ivankiv, nell’oblast di Kyïv, si avvicinò al mondo dell’arte molto presto. Durante la sua infanzia la madre le insegnò a ricamare, capacità che le permise di entrare a far parte dell’Associazione di ricamo cooperativa di Ivankiv. Nel 1935 iniziò a lavorare presso il Laboratorio Sperimentale centrale del Museo di arte ucraina della capitale.
Nell’anno successivo, nel 1936, furono esposte per la prima volta le sue opere alla prima Mostra d’Arte Repubblicana Popolare. Successivamente le sue opere arrivarono fino a Parigi.
Ispirazione e caratteristiche delle opere
La sua arte rientra in pieno nella corrente naif ucraina. I suoi lavori sono caratterizzati da molto colore, fantasia e temi onirici e fiabeschi.
Traeva moltissima ispirazione da ciò che la circondava, soprattutto la natura. Non si limitava solo a rappresentare i fiori reali che vedeva. Quelli fungevano da stimolo per crearne da immaginari, che con i suoi intensi colori e forme fluide avrebbero dato vita ad opere estremamente originali.
Nel corso del tempo, con l’evolvere della sua vita e della società, anche il suo stile è cambiato e cresciuto.
Gli sfondi dei su quadri si sono fatti sempre più vibranti e luminosi, è passata dall‘acquerello al guazzo ed iniziò a scrivere della frasi significative o proverbi come
accompagnamento di alcuni suoi lavori.
Le sagome e le linee dei suoi disegni sono abbastanza semplici senza uso della prospettiva e assolutamente bidimensionale, ma come già accennato, prendono vita grazie all’elemento onorico. Infatti spesso l’ispirazione dietro certe forme, immagini o colori erano proprio i suoi sogni.
Tra i temi più ricorrenti, oltre a quello onirico e fiabesco, troviamo la lotta tra il bene ed il male.
Il suo genio ebbe un tale seguito e successo che non solo, si dice, lasciò Picasso senza parole, ma le sue opere sono state esposte presso il Museo di Storia e Storia Locale di Ivankiv.
La guerra e la distruzione
Purtroppo, a seguito dello scoppiare della guerra nel 2022, il museo avrebbe preso fuoco. Al suo interno erano conservate 25 delle sue opere, assieme a quelle di molti e molte altre artiste ucraine.
Stando però alle dichiarazioni di una giornalista ucraina, le persone del posto sarebbero riuscite a salvare svariate delle opere esposte, anche se il numero non è specificato.
Purtroppo la guerra, quando arriva, distrugge tutto e chiunque. Nemmeno l’arte si salva, come si sta tristemente vedendo. In varie città ucraine moltissime persone si sono immediatamente mobilizzate per nascondere e salvare preventivamente monumenti ed opere d’arte, comme accadde già nel secolo scorso.
Spesso la distruzione di grandi patrimoni artistici non rivela solo una grande violenza e noncuranza, ma anche un secondo fine. L’identità di un popolo, di una civiltà, di una cultura o persona emerge anche e soprattutto attraverso l’arte ed il modo di vivere lo spazio attorno a sé. Distruggere questi elementi è un ulteriore tentativo di cancellare e umiliare la popolazione e cultura ucraina.
Per questo è utile e fondamentale conoscere e far conoscere l’arte di un posto, affinché si possa tramandarla e salvarla, se non dai danni fisici, da quelli della memoria.