Maria Rosaria Boccia continua la sua “guerra” su Instagram: Sangiuliano e governo sotto scacco grazie alle stories della (non) consigliera

Maria Rosaria Boccia

Può un post su Instagram creare un grande problema al Governo? Se è un’esperta di comunicazione come Maria Rosaria Boccia a pubblicarlo, sì. Oltre al gossip riguardante la relazione extraconiugale del Ministro della Cultura Enrico Sangiuliano e la Boccia, la storia è iniziata nel maggio del 2024, quando il Ministero della Cultura effettuò un sopralluogo a Pompei per l’organizzazione del G7 e Sangiuliano si avvalse della Boccia, originaria del gioiello partenopeo, per delle consulenze. Il 26 agosto Boccia ha pubblicato un post su Instagram per confermare la sua nomina a “Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi“, annuncio immediatamente smentito dal Ministero della Cultura. Purtroppo, Sangiuliano e il suo staff ancora non sapevano di commettere un grande errore: Maria Rosaria Boccia ha infatti cominciato a pubblicare su Instagram le prove della sua presenza nello staff del Ministro, dati sensibili inclusi.

Maria Rosaria Boccia e il caso politico creato da una donna che sa usare i social meglio del Governo

Maria Rosaria Boccia è un’imprenditrice 41enne originaria di Pompei, appassionata di moda, medicina estetica e anche di politica. Dottoressa in Economia aziendale e Management ed esperta di comunicazione, la Boccia ha catturato l’attenzione del Ministro della Cultura Enrico Sangiuliano, che nel maggio del 2024 ha scelto di avvalersi della consulenza della Boccia per la preparazione al G7 di Napoli, previsto per settembre.

Il 26 agosto l’imprenditrice pubblica su Instagram una foto con Sangiuliano, accompagnata dalla seguente caption:

Grazie al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per la nomina a Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi (+ emoji con le stelle sugli occhi).

Il post ha suscitato molte perplessità e la nomina è stata immediatamente smentita dallo staff del Ministro, non considerando però la reazione della Boccia. Forse anche il fatto che questo Governo consideri i cittadini abbastanza passivi e mansueti ha contribuito a questo errore di valutazione, ma quello che è realmente successo supera ogni aspettativa rivoluzionaria: Maria Rosaria Boccia ha cominciato a pubblicare su Instagram documenti ufficiali, registrazioni di telefonate e qualsiasi cosa avesse potuto testimoniare il suo ruolo di rilievo nell’organizzazione del G7. In altre parole, mai sottovalutare una donna orgogliosa, con cui hai una relazione extraconiugale e che soprattutto sa usare i social meglio del tuo staff.

Le stories della Boccia tra dati sensibili, Rayban-Meta e frecciatine da amante delusa

L’affaire è stato oggetto di perplessità in primis per l’aspetto economico: chi ha pagato per la Boccia? La risposta è arrivata direttamente dal Ministro, che ha concesso un’intervista esclusiva al TG1, dove ammette di aver avuto una relazione con Maria Rosaria Boccia e dichiara di aver pagato le spese dell’imprenditrice personalmente. Ma nell’era dell’informazione ogni bugia viene presto scoperta e infatti la Boccia su Instagram non solo ha pubblicato una storia con l’immagine del TG1, l’ora dell’intervista (le 20.00) e e l’immagine dei popcorn, ma ha anche commentato in diretta le dichiarazioni del Ministro, mostrando delusione per una persona che ha tanto stimato.

L’altro aspetto su cui la presenza della Boccia nello staff di Sangiuliano ha suscitato preoccupazione è quello legato alla sicurezza. Infatti, la discrezione sembra non essere la principale qualità della Boccia, che ha anche ripreso una delle sue “quattro o cinque visite al Ministero” con i Rayban-Meta, in grado di registrare tutto ciò che circonda chi li indossa e, come ha ribadito anche la diretta interessata in una delle stories: “Niente di illegale!“. L’allarme sicurezza scatenato dalla Boccia avrebbe coinvolto almeno due Paesi partecipanti al G7, che hanno espresso preoccupazione sul fatto che l’imprenditrice sia venuta a conoscenza di informazioni strettamente riservate non ricoprendo alcun ruolo istituzionale, come ha affermato Sangiuliano.



Ad ogni modo, Maria Rosaria Boccia su Instagram continua a difendere il valore del suo ruolo nell’organizzazione del G7 partenopeo, divulgando persino una registrazione telefonica con Antonio Mazza, membro dello staff di Sangiuliano, che effettivamente non mette in discussione il ruolo con cui si palesa la Boccia, proprio quello di Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi, anzi è lui a riconoscerla. In chiamata Mazza conferma di essere a conoscenza dei decreti firmati e controfirmati e della nomina della dottoressa. Chi sta mentendo non si sa ancora, si sa solo che il TG1 ha sconvolto il palinsesto per mandare in onda un’esclusiva degna di Barbara D’Urso.

La smentita di Sangiuliano al TG1: “Mai usato soldi pubblici, pagavo tutto io

I 17 minuti di intervista del Ministro mandati in onda dal TG1 purtroppo per tutti sono stati imbarazzanti. L’abitudine del Governo di utilizzare la rete nazionale per mandare avanti comizi senza contradditorio non è una storia nuova, ma ciò a cui i cittadini italiani hanno dovuto assistere si può riassumere con la celebre frase di Ennio Flaiano: “In Italia la situazione politica è molto grave ma purtuttavia non è seria“.

Nel corso dell’intervista, Sangiuliano ha declassato tutto l’affaire all’ammissione di una relazione extraconiugale e ha dichiarato in diretta nazionale di aver pagato personalmente le spese sostenute da Maria Rosaria Boccia. Con l’espressione commossa, il Ministro della Cultura ha chiesto scusa alla moglie Federica Corsini e alla Premier Giorgia Meloni, che, dopo una riunione urgente con Sangiuliano, non solo ha rifiutato le dimissioni del Ministro, ma ha anche predisposto l’incommentabile esclusiva al TG1 al posto di un’interrogazione parlamentare, dopo aver dichiarato ai quotidiani nazionali di “Essere stata rassicurata dal Ministro“.

Certamente, l’intervista a Sangiuliano che ha monopolizzato l’informazione pubblica ieri sera ha sollevato ancora più polemiche, con le opposizioni inferocite che chiedono a gran voce le dimissioni. Infatti, tra consigli degli amici che fanno suppore la valenza del sistema clientelare all’interno della pubblica amministrazione, sensi di colpa strappalacrime e una narrazione che ricorda Attrazione Fatale, la smentita del Ministro, convinto di essere “non ricattabile“, è stata solo l’ennesimo passo falso di un percorso che ha visto tutto, tranne la cultura.

Fortunatamente, non siamo noi a dover giudicare il Ministro e non siamo noi a difendere una certa idea di “famiglia tradizionale”, l’unica cosa certa è che Flaiano aveva ragione: la situazione è grave, ma non è seria.

 

 

Aurora Colantonio

 

 

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