Il Metodo Montessori: rivoluzione universale delle tecniche educative
Il 6 maggio ricorre l’anniversario di morte di Maria Montessori: educatrice, pedagogista e neuropsichiatra infantile. Dopo un eclettico percorso di studi, la Montessori approdò al mondo dell’insegnamento e nel 1909 sviluppò il suo Metodo educativo, attualmente utilizzato in più di 60.000 scuole in tutto il mondo.
Oggi più che mai questa ricorrenza fa riflettere su come l’educazione sia un fenomeno in continuo divenire, che si adatta alle esigenze del contesto storico e sociale. Per esempio, in questo momento di emergenza, insegnanti e alunni hanno dovuto riorganizzarsi, tra didattica a distanza e video lezioni. A questo proposito, cosa penserebbe Maria Montessori se fosse ancora qui?
Metodo Montessori e didattica a distanza
Il Metodo Montessori si basa sul rispetto per la spontaneità del bambino. Egli deve essere lasciato libero (nei giusti limiti) di sviluppare la sua voglia di esplorazione, utile per la crescita psicologica e sociale del bambino. A riguardo, la Montessori afferma:
Il bambino è come un piccolo viaggiatore e l’adulto è la sua guida
Ma, nel caso dell’educazione a distanza, come può un adulto essere d’aiuto, dallo schermo di un pc? Come afferma Maria Montessori, il Metodo è applicabile anche a partire dagli ambienti domestici. Non a caso, la prima scuola dell’infanzia da lei fondata si chiamava “Casa dei Bambini“, perché doveva mettere a disposizione oggetti e materiali a misura di bambino. Egli deve essere lasciato libero di scegliere quali di questi utilizzare per sviluppare le sue competenze , senza subire forzature.
L’adulto di Maria Montessori: una guida e un attento osservatore
Qui l’adulto svolge un duplice ruolo: quello di guida e quello di attento osservatore. Guardando ad oggi, tutti sanno che il rapporto tra tecnologia e bambini ormai é stabile, quindi anche un pc e un tablet possono essere messi a disposizione del bambino. Egli deve poterli manipolare a seconda delle sue esigenze di crescita, soprattutto adesso che si trova alle prese con la didattica a distanza. Tuttavia, i genitori lamentano la dispersivitá di questa pratica. Secondo loro, i bambini risultano soggetti a varie forme di distrazione: problemi di connessione, possibilità di navigare in Internet, aprire altre app, toccare i loro giocattoli.
Il bambino per Maria Montessori: “abituato alla precisione”
Qui entra in gioco un altro principio del Metodo Montessori: l’educazione alla precisione. A riguardo, la Montessori spiegava che i bambini sono attratti dai particolari, dal fare qualcosa con precisione. Pertanto, il genitore può guidare il figlio a focalizzarsi su un’attività più importante, in questo caso, sulla video lezione e non sui giochi. Ora più che mai, il lavoro degli insegnanti deve essere affiancato al lavoro dei genitori. Sta soprattutto a loro aiutare i bambini ad ambientarsi all’interno di un’aula virtuale.
Silvia Zingale