Maria Concetta Riina parla di suo padre durante un’intervista rilasciata alle Iene che andrà in onda questa sera.” Non lo so se mio padre era un pupazzo”
“Io ho le mie buone ragioni per pensare che in certe cose mio padre non c’entra”
La figlia del capo dei capi parla di Totò Riina, morto il 17 Novembre 2017 , non mostrando alcuna riserva e dichiarando apertamente la sua posizione:
“Se io devo dire che mio padre è una merda non lo dico.”
Alla Iena Giulio Golia che le chiede, quello che in tanti si sono sempre chiesti negli anni, cioè il motivo per cui non avesse mai preso le distanze da suo padre, la donna con estrema semplicità risponde:
“Mio padre non è la mafia, mio padre è mio padre. Poi che mio padre è Totò Riina, questo è un altro discorso” “Se non è uno stinco di santo sarà all’Inferno, se non è uno stinco di santo sarà in Paradiso”
La donna durante l’intervista parla delle cialde Zu Totò e racconta dettagli sulla latitanza del boss dei boss e su alcune delle stragi di cui Riina è accusato.
Maria Concetta Riina, sempre e da sempre ha espresso la sua vicinanza al padre ostentando fierezza per le sue origini, che non ha mai lontanamente pensato di rinnegare. La donna ha sempre affermato di aver visto “u curtu” con gli occhi di figlia e che per lei è stato sempre un buon padre, non un mostro come viene dipinto dall’Italia intera. Si sente in continuazione additata Maria Concetta quando parla della figura paterna e di quanto abbia significato per lei:
“Il problema è che nel momento in cui lo dico vengo attaccata, perché mio padre ha fatto comodo a tante persone si è accollato tante cose che altrimenti avrebbero dovuto accollarsi altri. Era un parafulmine».
La figlia di Totò Riina dice che nonostante tutto, il boss è stato in grado di garantire alla famiglia una vita normale: sicuramente sempre in giro per l’Italia, con la mamma che faceva loro da insegnante, ma erano comunque sempre uniti. Insomma Maria Concetta Riina cerca di dipingere un Totò Riina completamente diverso dalla realtà e decisamente sconosciuto al mondo intero.
Anna Lattanzi