Marguerite Yourcenar, nel libro intervista “Ad occhi aperti”, spalancò il suo mondo e il suo cuore. Matthieu Galey – autore della lunga chiacchierata – cercò di cogliere l’essenza della scrittrice di Memorie di Adriano e L’opera al nero. Dall’infanzia senza madre, alla solitudine spesso cercata… Marguerite vide per la prima volta il volto della figura materna a 35 anni, in una fotografia. La scelta di non usare il suo vero nome – Marguerite Cleenewerck de Crayencour – avvenne durante un gioco tra lei e suo padre: anagrammarono il cognome fino alla “nascita” di un qualcosa di unico…
Una nuova Marguerite che decise, dopo qualche tempo, di far diventare quello pseudonimo il suo nome legale. Il suo debutto letterario fu un regalo del genitore: le pagò la pubblicazione della sua prima opera, Icaro.
Un poemetto scritto a 16 anni che Marguerite, tra le pagine dell’intervista, rinnega a gran voce. Il libricino non fu più ristampato. Il padre è ricordato con affetto mentre la nonna – definita un mobile ingombrante – ne esce dipinta come un’arpia taccagna.
Ovviamente si parla a lungo dei suoi libri più famosi. E Memorie di Adriano è sicuramente il libro capace di riassumere la prosa geniale della Yourcenar. Prima di Adriano però ci fu Antinoo, ovvero un voler tentare di raccontare la vita dell’amante prediletto dell’imperatore. L’idea naufragò ma quelle pagine furono forse lo spunto per il capolavoro di Marguerite. L’identificazione con il suo personaggio l’ha portata non al monologo, ma ad un dialogo diretto con quella che lei considerava la figura storica per eccellenza: uomo, divinità vivente e genio capace di innovare e riformare un impero sconfinato. Non aspettandosi nemmeno 10 lettori, il successo di Memorie di Adriano la sorprese moltissimo.
Ad occhi aperti è anche il pensiero della Yourcenar sulla morte – ancora misteriosa – del favorito dei favoriti: Antinoo. Marguerite scagiona Adriano – dal dubbio che lo vorrebbe carnefice – e vede nel giovane amante dell’imperatore un suicida che decise di rimanere, per l’eternità, bellissimo e puro.
Marguerite si considerava senza patria e senza religione, pur nutrendo un grande amore per molte terre e per molte religioni. Un modo come un altro per vivere in libertà, di sicuro una visione originale del mondo. Fu la prima donna ad essere stata eletta membro dell’Académie française, spalancando le porte al cambiamento. E proprio come il suo amato Adriano ha conquistato molto e lasciato altrettanto.
Luca Foglia Leveque