Margherita Hack: presto a Milano una statua a suo nome
La città di Milano ospiterà una statua davvero importante. C’è più di un motivo per accogliere con favore questa significativa posa in opera. Si tratta infatti del monumento dedicato alla celebre astrofisica, accademica, divulgatrice scientifica e attivista Margherita Hack.
La realizzazione del monumento commemorativo, promosso dalla Fondazione Deloitte e da La Casa degli Artisti, è stata avviata da settimane. La statua sarà inaugurata a giugno, in occasione del centenario della nascita della scienziata, nata a Firenze il 12 giugno 1922.
Mancano pochissime ore alla diffusione di informazioni sul progetto che si è aggiudicato la realizzazione del monumento. Ancora nel mistero anche i dettagli sullo spazio dove sarà collocata l’opera nonché le motivazioni della giuria, che saranno resi noti domani, 19 gennaio.
In attesa che venga eretta la statua nel capoluogo meneghino, vogliamo ricordare i principali traguardi della carriera della brillante scienziata, ma anche le cause in cui questa straordinaria donna era impegnata.
Una carriera internazionale e rivoluzionaria
Professoressa ordinaria di Astronomia all’Università di Trieste dal 1964 al 1992, Margherita Hack è stata la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico della stessa città dal 1964 al 1987, portandolo a fama internazionale. Membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, una delle istituzioni scientifiche più antiche d’Europa, ha lavorato alla Nasa, all’Esa e in svariati osservatori astronomici americani ed europei.
La scienziata si è anche impegnata ed esposta in attività non strettamente legate all’ambito scientifico, schierandosi in campo sociale e politico.
Margherita Hack: l’ateismo e l’etica
Margherita Hack era atea. Non credeva in nessuna religione o forma di soprannaturalismo. Indimenticabile l’incontro col Vescovo di Verona Giuseppe Zenti su scienza e fede, nel 2010. L’astrofisica aveva ammesso come fosse comprensibile, anche se semplicistico, che l’uomo abbia inventato un dio per spiegare ciò che non sa spiegare. Non solo: morire non piace a nessuno, e l’idea di un’altra vita nell’aldilà è tutto sommato di conforto. Il monsignore, con un linguaggio non proprio inclusivo, definì “gli handicappati un vero tabernacolo di Dio”, e rispose che quest’ultimo “non può essere manifesto, visto che è l’assoluto”.
Margherita Hack: l’impegno politico e sociale
Contraria a ogni forma di superstizione, dal 1989 fu garante scientifica del Cicap, l’organizzazione a favore dell’indagine scientifica e contro pseudoscienze e paranormale.
Dal 2002 fu presidente onoraria dell’ UAAR, l’associazione che contesta l’ingerenza religiosa e difende la laicità e i diritti dei non credenti. Noto anche l’impegno dell’astronoma contraria a razzismo e pregiudizi in attività a favore dei diritti civili e del riconoscimento delle coppie omosessuali.
Non è mancato nemmeno l’impegno politico per la professoressa Hack. Proprio nel capoluogo meneghino che ospiterà la sua statua, la scienziata aveva vinto le elezioni nel 2005, candidandosi con il Partito dei Comunisti Italiani, per poi cedere il seggio.
Perché questa statua arricchirà tutto il paese
Insomma, la prossima erezione di questo monumento è un fondatissimo e doveroso atto di riconoscimento per una così sublime donna di scienza e di coscienza. E sarà un arricchimento simbolico, oltre che materiale, non solo per la gelida Milano. Di questo pregio ne gioverà tutto il paese, dove monumenti e vie sono per la stragrande maggioranza intitolati a uomini, contribuendo a veicolare messaggi di disuguaglianza nell’immaginario collettivo.
Mentre attendiamo di conoscere il progetto vincitore, speriamo che a quest’azione ne seguano tante altre.
Tra piazze e vie intestate a uomini più o meno noti, sono ancora troppo poche le opere dedicate a donne. Ovviamente escludendo madonne, sante, beate e martiri varie.
Irene Tartaglia